‘Niente donne in curva Lazio’, al via l’indagine della FIGC

La Digos ha già individuato gli autori del volantino

Nord, le donne rispondono
Foto Marco Rosi/LaPresse

MILANO (LaPresse) – Dopo il caso dello scorso anno per gli adesivi contro Anna Frank nella Curva Sud dell’Olimpico, i tifosi della Lazio tornano sotto l’attenzione della Procura Federale. Stavolta per il volantino contro le donne nelle prime file della Curva Nord ritrovato in occasione della partita contro il Napoli di sabato scorso.

Aperta un’inchiesta sulla vicenda

A quanto si apprende il Procuratore Giuseppe Pecoraro da questa mattina ha infatti aperto un’inchiesta sulla vicenda. Da sottolineare come la società del presidente Lotito si è immediatamente dissociata dal comportamento degli autori del gesto. E questo certamente non potrà che giocare a suo favore agli occhi della giustizia sportiva.

Si teme, per il club biancoceleste, la violazione dell’articolo 11 del codice di giustizia sportiva. Secondo cui “costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica”.

I precedenti della curva della Lazio

Difficile però dimostrare che quel volantino sia stato messo lì dal tifo organizzato. Lo scorso anno per gli adesivi su Anna Frank alla fine la Lazio venne multata con 50mila euro “per insulti antisemiti”. A fronte di una richiesta della Procura di 2 turni a porte chiuse per la Lazio. Si attende ora l’esito della nuova istruttoria e le decisioni conseguenti.

Le parole del numero uno della Figc

Sull’argomento è intanto intervenuto anche il direttore generale della FIGC, Gabriele Uva che da Rimini ha tuonato: “Da un punto di vista personale, la risposta è talmente ovvia e banale nella condanna che mi vergogno quasi a parlarne. La giustizia, così come quella ordinaria, hanno un loro percorso. La giustizia sportiva è partita con le indagini, c’è solo da ricollegare all’accaduto”. Ospite al Meeting di Rimini, il dirigente federale sempre a proposito del volantino sessista diramato dai tifosi della Lazio, ha aggiunto: “Sicuramente ci saranno delle conseguenza dal punto di vista disciplinare. Non dipende da me, ma dagli organi di giustizia sportiva”.

La Digos ha identificato gli autori del volantino

Le parole di Uva seguono quelle pronunciate ieri dal Commissario straordinario Roberto Fabbricini, secondi cui “nel momento in cui tutti parliamo di uno stadio che deve tornare ad essere un punto di incontro per le famiglie, di svago, ghettizzare un gruppo di persone mi sembra una grande sciocchezza”. Messaggio chiari, di cui gli organi competenti sicuramente terranno conto. Anche perchè la vicenda, oltra sul piano sportivo, ha avuto un risvolto dal punto di vista penale. La Digos ha infatti già identificato gli autori del volantino, è al lavoro sulla vicenda ed ha già pronta una prima informativa indirizzata alla procura di Roma e presto potrebbero scattare le prime denunce per i firmatari del volantino discriminatorio.

di Antonio Martelli

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