Niente estradizione per Puigdemont, Sassari sospende la decisione

Tutto fermo in attesa che si pronunci la Corte suprema europea. I giudici della Corte d'appello di Sassari, su richiesta congiunta dell'accusa e della difesa, hanno deciso di sospendere il procedimento per l'estradizione del leader indipendentista catalano Carles Puigdemont

Carles Puigdemont

SASSARI – Tutto fermo in attesa che si pronunci la Corte suprema europea. I giudici della Corte d’appello di Sassari, su richiesta congiunta dell’accusa e della difesa, hanno deciso di sospendere il procedimento per l’estradizione del leader indipendentista catalano Carles Puigdemont, arrestato lo scorso 23 settembre ad Alghero, portato in carcere e poi scarcerato il giorno successivo dai giudici di Sassari. Stop all’estradizione, dunque, finché non verranno chiariti definitivamente due aspetti: se Puigdemont goda o meno dell’immunità da europarlamentare e se chi ha spiccato il mandato di arresto europeo avesse o meno la competenza territoriale per farlo. Solo dopo, chiariti questi due aspetti, i giudici sassaresi avranno tutti gli elementi per potersi esprimere.

“Questo ottobre saranno trascorsi quattro anni da quando abbiamo intrapreso la strada dell’esilio. Dal 2017 abbiamo affrontato tre mandati d’arresto europei, in tre diverse giurisdizioni, ma in nessuna la Spagna ha raggiunto i suoi obiettivi politici. È arrivato il momento di dire basta alla Spagna”, ha detto Puigdemont nella conferenza stampa convocata in serata ad Alghero. All’uscita dal palazzo di giustizia solo un rapido “Sono molto contento”, nessun’altra dichiarazione ai cronisti presenti sin dal mattino per ragioni di sicurezza. “Volevano che fossimo bloccati per non poter esercitare la libertà di espressione, per non poterci muovere per l’Europa, per non poter intraprendere un’azione per arrivare all’autodeterminazione della Catalogna. Tutte le corti europee hanno detto sempre la stessa cosa, tranne una, quella spagnola. Non è possibile trovare una soluzione politica con questa continua persecuzione, basta”, ha aggiunto Puigdemont, letteralmente acclamato al grido di “Libertà, libertà” dagli indipendentisti sardi, catalani e da un gruppo di corsi, rimasti in attesa per tutto il tempo sul piazzale antistante la sede della Corte d’Appello, fino a quando, alle 15 e 9 minuti l’avvocato Agostinangelo Marras, legale italiano di Puigdemont, è uscito per comunicare la decisione della Corte. “Da oggi il presidente è più libero di ieri. La partita non è chiusa ma è sospesa”, ha detto.

Lo stesso Marras ha comunicato che la corte d’appello di Sassari ha respinto la richiesta del partito di destra spagnolo Vox di poter partecipare al procedimento di estradizione avanzato dalle autorità di Madrid. Intanto, il magistrato del Tribunale supremo spagnolo Pablo Llarena ha chiesto oggi alla Corte d’Appello di Sassari di arrestare gli ex assessori catalani Toni Comín e Clara Ponsatì, che la Spagna reclama per sedizione (e nel caso di Comín, anche per appropriazione indebita) e che hanno accompagnato Puigdemont in Sardegna. “La decisione della Corte d’appello di Sassari era auspicata e l’accogliamo con grande sollievo. Ora confidiamo che la Corte di Giustizia europea si esprima con saggezza e in coerenza con le tutele dovute a un rappresentante del popolo regolarmente eletto”, commenta la parlamentare del Pd Romina Mura, presidente della commissione Lavoro della Camera. Che sottolinea l’importanza di una riflessione sui diritti delle minoranze, come nel caso del popolo sardo: una forte identità linguistica e culturale ma molte penalizzazioni dovute all’insularità.

(LaPresse/Sara Panarelli)

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