BEIRUT – “Ci sono stati molti danni collaterali, ma non credo di esserne responsabile. Le persone responsabili di ciò sono le persone che hanno organizzato il complotto”. E’ quanto ha detto l’ex presidente di Renault-Nissan-Mitsubishi, Carlos Ghosn, in un’intervista a The Associated Press. Ghosn è stato arrestato in Giappone nel novembre 2018 con l’accusa di cattiva condotta finanziaria ed è fuggito in Libano un anno dopo. Ora deve affrontare diverse sfide legali in Francia dopo che le accuse giapponesi hanno innescato il controllo delle sue attività nel Paese.
Nel frattempo, diversi collaboratori sono in carcere o sotto processo in Giappone e Turchia, in casi legati alle sue attività finanziarie o alla fuga. Ghosn ha detto all’AP di essere “scioccato” dopo che un tribunale olandese la scorsa settimana ha respinto la sua richiesta di licenziamento illegittimo contro Nissan che gli ha ordinato di rimborsare i quasi 5 milioni di euro di stipendio percepito nel 2018. Ghosn ha cercato di ribaltare la causa chiedendo un risarcimento di 15 milioni di euro. Il manager, che ha la cittadinanza francese, brasiliana e libanese, ha affermato di essere stato vittima di una campagna di omicidi di personaggi condotta da Nissan con la complicità del governo giapponese, aiutato da complici in Francia.
(LaPresse)