Gli italiani dicono no alle liste d’attesa per accertamenti e visite mediche

E' uno dei dati forniti dall'Istat in audizione alla Camera sulle misure della manovra. Intanto si prepara incentivo per nascite di terzo figlio che si stima essere di circa 51 mila nel 2019, ipotizzando costanti i tassi di fecondità osservati nel 2017

LaPresse/Stefano Cavicchi

ROMA – Liste d’attesa lunghe? Meglio rinunciare. Il diniego a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell’intera popolazione) mentre sono oltre 4 milioni le persone che rinunciano per motivi economici.

Dati Istat

E’ uno dei dati forniti dall’Istat. A rinunciare sono “i più anziani, tra i 45 e 64 anni – ha detto il presidente Franzini -, è l’intreccio tra rinuncia e condizioni economiche”.

2019: si stima nascita 51mila terzi figli

Ipotizzando costanti sia i tassi di fecondità osservati nel 2017 per ordine di nascita, sia la popolazione femminile residente tra i 15 e 49 anni al 1 gennaio 2018, si stima la nascita di circa 51 mila terzi figli nel 2019.

“Questo numero era intorno ai 53 mila tra il 2013 e 2015 e intorno a 51 mila tra il 2016 e 2017”. Lo ha detto il presidente facente funzione dell’Istat, Maurizio Franzini, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, a proposito dell’incentivo previsto in manovra alla nascita del terzo figlio.

In aumentano donne senza figli

Franzini ha ricordato che “la media di figli per donna, per le nate a metà degli anni 70, è stimato nell’1,4% e che a livello nazionale la quota di donne senza figli è in continuo aumento da una generazione all’altra: era di circa una su 10 per le nate nel 1950, è cresciuta a circa 1 su 5 per le nate a metà degli anni 70. Parallelamente aumentano, leggermente, le donne con un solo figlio e crolla il numero di donne con almeno due figli”.

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