STOCCOLMA (LaPresse/AFP) – È stato messo in detenzione provvisoria in Svezia il fotografo francese Jean-Claude Arnault, 72 anni. L’uomo figura al centro dello scandalo molestie che ha scosso l’Accademia svedese dei Nobel. La misura è stata adottata su richiesta della procuratrice Christina Voigt. Che sottolineava un rischio di fuga all’estero, in attesa della sentenza, fissata per il 1° ottobre.
‘Scandalo Arnault’, il fotografo francese è accusato di stupro
La procura svedese ha chiesto un minimo di tre anni di carcere per Arnault, che è a processo per due presunti stupri commessi nel 2011. Lo scandalo è esploso a novembre del 2017, un mese dopo lo scoppio del caso dell’ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein. Sull’onda del movimento #MeToo, una pioggia di accuse di aggressioni sessuali si è abbattuta su Arnault, marito della ormai ex membro dell’Accademia Katarina Frostenson. E il cui progetto culturale ‘Forum’ era finanziato dall’Accademia stessa.
L’accademia svedese posticipa l’assegnazione del Nobel
Il quotidiano svedese Dagens Nyheter pubblicò le testimonianze di 18 donne che denunciavano di essere state stuprate, aggredite sessualmente o molestate dal fotografo; conseguentemente l’Accademia svedese decise di rinviare di un anno l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura del 2018, che sarà annunciato l’anno prossimo.
La decisione del tribunale e le denunce archiviate
Diverse denunce sono state archiviate per mancanza di prove o colpite da prescrizione, ma la procura ha stimato che dispone di elementi sufficienti a proposito di un caso risalente al 2011. Il 5 ottobre di quell’anno, secondo l’atto d’accusa consultato da AFP, in un appartamento di Stoccolma Jean-Claude Arnault costrinse a delle relazioni sessuali la vittima in condizioni di “intensa paura”.
I fatti si sarebbero ripetuti la notte fra il 2 e il 3 dicembre, nello stesso appartamento, mentre la vittima dormiva. Durante tutto il processo, a porte chiuse, Arnault si è dichiarato innocente. Il tribunale ha dichiarato la sua incarcerazione citando accuse “gravi” che pesano contro di lui nel primo dei due casi di stupro per i quali compariva in tribunale.