NOME E FOTO. Travolto e ucciso davanti a un bar di Villa Literno: un 21enne indagato per omicidio stradale

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Raffaele Iavarone

VILLA LITERNO – È stato il giorno dell’attesa: domenica, tanti tifosi azzurri hanno trascorso la serata sperando nella combinazione giusta dei risultati delle partite di Serie A, capaci di consegnare al Napoli il quarto tricolore. Alla fine, però, nulla è stato deciso, rimandando tutto a venerdì prossimo. Ma la domenica appena trascorsa, oltre che per questa tensione calcistica, sarà ricordata nell’Agro aversano soprattutto per l’ennesima tragedia della strada, che ha spezzato la vita di Raffaele Iavarone, 50 anni. L’uomo è stato investito e ucciso da un’auto in via dei Mille, l’arteria che collega Villa Literno a Casal di Principe, paese di provenienza del 21enne alla guida della vettura responsabile dell’impatto mortale.

La dinamica racconta di un momento di ordinaria quotidianità trasformatosi in dramma. Poco prima dell’incidente, Raffaele, stando a quanto ci raccontano alcuni liternesi, si era recato al bar ‘Dei Mille’ per chiedere se fosse stato possibile vedere la partita in televisione. Il titolare, però, aveva riferito di problemi di connessione. Così, accompagnato in auto dalla moglie, si era diretto verso un altro locale poco distante, ‘La Sosta’, a circa 300 metri.

Quando è uscito dal bar, ad attenderlo c’era sempre la consorte, ferma in auto sul lato opposto della carreggiata, nei pressi del caseificio che si trova quasi di fronte al locale. Nell’attraversare la strada, una vettura proveniente da Villa Literno aveva arrestato la corsa per lasciarlo passare. Ma un’altra, una Jeep che viaggiava in direzione Casal di Principe, non si è bloccata in tempo (probabilmente colpevole la velocità con cui viaggiava) e lo ha travolto in pieno.

Il giovane alla guida, dopo l’urto, avrebbe parcheggiato poco più avanti, per poi allontanarsi per qualche minuto e, alla fine, tornare sul posto. Un comportamento che gli ha evitato la denuncia per omissione di soccorso, ma che non attenua la drammaticità dell’evento (il ragazzo è ora indagato per omicidio stradale).

Raffaele è morto sul colpo. Il tratto di strada dove è avvenuto l’investimento, sebbene illuminato, a quanto ci risulta non è coperto da telecamere di videosorveglianza. Le indagini, dunque, si baseranno esclusivamente sui rilievi e sulle testimonianze raccolte sul posto.
Questa tragedia riaccende l’attenzione su un problema mai risolto: la sicurezza dei pedoni. In particolare in zone di collegamento extraurbane, spesso trafficate ma prive di dispositivi di controllo e dissuasione. Serve un impegno più concreto da parte delle istituzioni per rendere le strade più sicure: attraversamenti pedonali evidenziati, illuminazione potenziata, rallentatori e, dove possibile, videosorveglianza. Ma resta fondamentale anche il ruolo di chi è alla guida: prudenza, attenzione e rispetto per chi attraversa. Perché dietro ogni attraversamento c’è una vita, e ogni distrazione può trasformarsi in una tragedia irreparabile.

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