NOME E FOTO. Truffe agli anziani, smantellata la rete: arrestato un 35enne di Villa Literno

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Raffaele Di Fraia
Raffaele Di Fraia

VILLA LITERNO – Una presunta organizzazione criminale specializzata in truffe ai danni di persone anziane, attiva su tutto il territorio nazionale e con base operativa tra Napoli e Caserta, è stata sgominata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di
Pescara. L’operazione è stata condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, che ha disposto l’esecuzione di una misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Raffaele Di Fraia (nella foto), 35 anni, residente a Villa Literno, ritenuto uno degli elementi centrali del sodalizio criminale. Contestualmente sono state denunciate a piede libero altre sei persone, tutte residenti tra le province di
Napoli e Caserta. Le indagini hanno preso avvio nel giugno del 2024 a seguito della denuncia presentata da un anziano residente nel circondario pescarese, rimasto vittima della cosiddetta ‘truffa del falso familiare’.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo era stato contattato telefonicamente da un sedicente parente che, con tono allarmato e facendo leva su presunte urgenze familiari, era riuscito a convincerlo a consegnare la somma di 997 euro. Un copione ormai tristemente noto, basato su pressioni psicologiche e sulla vulnerabilità delle vittime, spesso sole e poco avvezze alle nuove tecnologie. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di risalire a una struttura organizzata, con ruoli ben definiti e una rete di contatti utilizzata per contattare le vittime, gestire i flussi di denaro e rendere più difficoltosa la tracciabilità dei proventi illeciti.

Un passaggio fondamentale dell’inchiesta è rappresentato dalle perquisizioni effettuate nel novembre scorso, con il supporto dei carabinieri delle province di Napoli e Caserta, durante le quali sono stati sequestrati numerosi telefoni cellulari e supporti informatici. L’analisi di questo materiale ha permesso di ricostruire i contatti, le modalità operative e i movimenti finanziari legati alle truffe. Dalle verifiche è emerso inoltre che il denaro sottratto alle vittime veniva successivamente utilizzato per l’acquisto di bitcoin, nel tentativo di occultarne la provenienza e rendere più complesso il tracciamento delle somme. Un elemento che ha rafforzato il quadro indiziario e giustificato l’adozione
della misura cautelare. Di Fraia è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.

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