NAPOLI – Agguato di camorra in pieno giorno a Barra. E’ accaduto poco dopo le 12.30 di ieri, quando Salvatore Borriello, 26 anni, nato a Marcianise e residente nel quartiere, è piombato al Pronto soccorso dell’Ospedale del Mare con gravi ferite da arma da fuoco al torace. I medici hanno tentato disperatamente di salvarlo, ma le lesioni erano troppo gravi: il giovane è deceduto pochi minuti dopo l’arrivo nel presi
dio ospedaliero di Ponticelli. Le prime ricostruzioni degli uomini della Squadra Mobile di Napoli guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Giuseppe Sasso, con l’ausilio degli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico indicano che l’agguato sarebbe avvenuto in via Suor Maria della Passione Beata (nei pressi del corso Sirena), dove è stata ritrovata l’auto della vittima, sulla quale erano visibili fori di proiettile.
Borriello era ritenuto considerato vicino al clan Aprea, storica organizzazione radicata proprio nell’area orientale di Napoli. Un dettaglio che non sfugge agli investigatori e che potrebbe rivelarsi decisivo per comprendere il movente. Al momento, tuttavia, la dinamica esatta dell’assalto resta da definire. Quel che appare evidente è il rischio concreto che questo omicidio rappresenti il preludio a una nuova stagione
di tensioni. Barra, come altri quartieri della periferia orientale, vive da tempo un equilibrio instabile tra gruppi criminali che si contendono spazi, affari e alleanze. Ogni colpo di pistola rischia di rompere definitivamente questo fragile assetto, innescando una spirale di vendette e ritorsioni. La ricostruzione completa dell’episodio è ora nelle mani degli inquirenti, che stanno raccogliendo testimonianze, analizzando le telecamere di sorveglianza e verificando eventuali collegamenti con recenti attriti tra clan.
