NOME. Latitante dal 2018, catturato in Albania. Un familiare vicino al figlio di un boss dei Casalesi

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Erjon Mera

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Dal 2018 non si avevano più sue tracce. Si trovava agli arresti domiciliari quando è scappato. Ma l’indagine condotta dagli agenti della Squadra mobile di Caserta è riuscita a individuarlo e arrestarlo. Parliamo di Erjon Mera, 33enne albanese, condannato con sentenza definitiva a 8 anni e 6 mesi di carcere per tentato omicidio e associazione per delinquere finalizzata a commettere rapine a mano armata.

Al termine di un’indagine durata circa due anni, Mera è stato rintracciato in Albania. Facente parte di un’associazione specializzata nelle rapine a mano armata in abitazione tra le province di Napoli e Caserta, è stato condannato per l’assalto, compiuto insieme ad alcuni suoi connazionali, all’abitazione di un noto imprenditore napoletano.

Durante la rapina, i criminali furono scoperti da un vicino di casa della vittima, appartenente alle forze dell’ordine, che ha dato l’allarme e tentato di bloccarli.

In quell’occasione, l’albanese esplose alcuni colpi di arma da fuoco contro il poliziotto; ne seguì una sparatoria in cui rimase ferito uno dei membri del commando.

Mera era stato raggiunto da un’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari, dai quali è evaso nei primi mesi del 2018, facendo perdere le proprie tracce.

Le indagini della Polizia di Stato hanno ricostruito minuziosamente il percorso di latitanza del ricercato, che è stato localizzato con precisione in Albania, permettendo così l’estensione internazionale del provvedimento di cattura emesso dalla Procura generale presso la Corte d’appello di Napoli.

L’indagine, che ha portato alla cattura del pericoloso latitante, è stata condotta dalla Squadra mobile di Caserta, guidata dal primo dirigente Dario Mongiovì, e dal Servizio centrale operativo, con il coordinamento della Procura generale presso la Corte d’appello di Napoli, e in collaborazione con la Direttoria polizia di Tirana e Interpol Tirana, nonché con la seconda Divisione e l’Ufficio dell’esperto per la sicurezza in Albania della Direzione centrale della Polizia criminale – Servizio per la Cooperazione internazionale di polizia, che ha attivato il Segretariato generale di Interpol per la diffusione delle ricerche a livello internazionale.

Le attività di ricerca dell’arrestato si inseriscono nel più ampio progetto denominato “Wanted 2025”, finalizzato alla localizzazione e cattura di soggetti di elevato spessore criminale con la collaborazione delle autorità di polizia estere.

Se Mera, dopo il 2018, è tornato in Albania, alcuni suoi familiari hanno continuato a mettere radici nell’Agro aversano. E, secondo quanto emerso in un’altra indagine, uno di loro si sarebbe avvicinato al figlio di un storico esponente del clan dei Casalesi, ucciso in un agguato dal clan rivale. Il figlio di questo boss, due anni fa, fu vittima di un raid di piombo che fortunatamente non gli causò conseguenze gravi. Con lui, in quel frangente, c’era proprio un congiunto di Mera.

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