NOMI E FOTO. Estorsione a Caivano, presi 7 del clan Ciccarelli. In cella anche il boss

1982
Domenico Ciccarelli, Ciro Ciccarelli, Antonio Esposito ed Angelo Ferraiuolo

CAIVANO – Sono arrivati a chiedere addirittura 43mila euro “per i carcerati”. Un “regalo” da corrispondere pena una vita di inferno: “Se non paghi devi andartene da Caivano”. Sette persone sono state fermate a Caivano. Si tratta di Domenico Ciccarelli, 52 anni, Rita De Luca, 51 anni, Bruno Ciccarelli, 30 anni, Ciro Ciccarelli, 31 anni, Angelo Ferraiuolo, 56 anni, Antonio Esposito, 47 anni. Tutti gli indagati sono considerati membri, a vario titolo, di un’associazione di tipo camorristico, facente capo a Domenico Ciccarelli, alias caciotta, operativa a Caivano e zone limitrofe, che ha per scopo acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche. L’organizzazione si sarebbe opposta ai gruppi camorristici rivali, o comunque avrebbe realizzato profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri
nel settore, specificamente, delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti.

Gli indagati si sarebbero assicurati il mantenimento agli affiliati, anche detenuti, nonché garantirne l’impunità attraverso una capillare e diffusa rete di appoggi e connivenze, finalizzate a prevenire interventi delle forze di polizia. E tutti avrebbero contribuito, nella consapevolezza della rilevanza causale del proprio apporto, alla realizzazione degli scopi dell’intero sodalizio. Domenico viene ritenuto capo e promotore dell’associazione, e secondo l’accusa avrebbe avuto il ruolo di impartire le direttive agli affiliati, di decidere le strategie criminali, di coordinare le attività del gruppo. Gruppo che sarebbe stato protagonista di decine di estorsioni da dicembre a oggi. Cifre importanti, quelle imposte dai presunti estorsori. Si parla di migliaia di euro a colpo. Nel mirino soprattutto imprese edili operanti sul territorio di Caivano e zone limitrofe, bar, attività più o meno in vista, concessionarie di auto. L’organizzazione ipotizzata dagli inquirenti avrebbe iniziato l’escalation proprio nel periodo di Natale, arrivando in pochi giorni a diventare l’incubo di commercianti e imprenditori.

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