GIUGLIANO – Un altro duro colpo è stato inferto al clan Mallardo, storica e potente organizzazione camorristica attiva nel territorio di Giugliano. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di sei indagati, ritenuti a pieno titolo affiliati o vicini alla cosca. L’operazione è scattata su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, al culmine di una complessa e articolata attività investigativa che ha permesso di ricostruire la fitta rete di attività illecite gestite dal clan nell’area. Dei sei indagati, cinque sono stati condotti in carcere, mentre per una persona sono stati disposti gli arresti domiciliari.
A finire nei guai sono stati Carmine Cerqua, 45enne, Roberto Corona, 32enne, Alfredo Lama, 64enne, Gennaro Ronga, 34enne e Giuseppe D’Alterio, 33enne. Domiciliari per Giuseppe Sacco, 82enne. Rispondono a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto illegali di arma da sparo, delitti aggravati dalla finalità di agevolare il clan. Nel collegio difensivo gli avvocati Luigi Poziello
ed Alessandro Caserta. Le indagini hanno focalizzato l’attenzione sul meccanismo estorsivo, un vero e proprio sistema di racket che terrorizzava i commercianti e gli imprenditori dell’area. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime erano costrette a versare somme di denaro sotto la costante minaccia della vendetta del clan. Il grado di intimidazione raggiunto era tale che, in diverse circostanze, i malcapitati sarebbero stati minacciati non solo a parole, ma anche con l’esibizione e l’utilizzo diretto delle armi.



















