NOMI E FOTO. Massacrato nella sala slot. Si è costituito un 17enne

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Davide Carbisiero e Francesco F.

CESA – Un ragazzo di 19 anni è stato ucciso ieri mattina nella sala slot del bar Beautifull Coffee e Bakery di via Atellana. L’omicidio si sarebbe consumato poco prima delle 5 ma il cadavere è stato trovato dal gestore del locale intorno alle 7 quando ha aperto il bar attiguo. La sala slot, aperta 24 ore su 24 e il bar infatti hanno due ingressi differenti, il primo in via Berlinguer e il secondo in via Atellana. Davide Carbisiero, 19 anni, di Succivo, è stato ucciso con tre colpi di pistola. Nel pomeriggio si è consegnato ai carabinieri un 17enne anche lui originario di Succivo ma residente a Cesa, Francesco F.. La vittima era praticamente incensurata; aveva solo un precedente per guida senza patente. Per l’omicidio si è mossa, oltre alla Procura ordinaria di Napoli Nord, anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha inviato sul luogo del delitto, in via Berlinguer, un sostituto procuratore per verificare eventuali collegamenti con la criminalità organizzata. Stando a quanto sinora ricostruito dai carabinieri, Carbisiero avrebbe accompagnato la fidanzata a casa e si sarebbe poi fermato al bar posto sulla strada del ritorno. Erano da poco passate le 4 di ieri mattina quando ha varcato la soglia della sala slot. In quel locale si trovava anche Francesco F; i due si conoscevano, avevano diverse amicizie e frequentazioni comuni.

Per motivi che sono al vaglio degli investigatori tra i due è nato prima un diverbio, poi una lite. “Futili motivi” sostengono gli stessi investigatori. Fatto sta che qualcuno ha estratto il revolver che a quanto pare aveva con sé ed ha fatto fuoco uccidendo il 19enne. Poi si sarebbe allontanato dal luogo dell’omicidio. E’ possibile che al momento degli spari negli stessi locali si trovasse anche qualche altro avventore. Fatto sta che fino alle 7 nessuno si era accorto di nulla; solo quando il gestore del bar attiguo ha aperto il locale ed è entrato nella sala giochi (anche quella da lui gestita) in cui si trovano le slot ha visto il corpo del giovane a terra in una pozza di sangue. Immediato l’allarme da parte dell’uomo. Poco dopo al lavoro c’erano i militari dell’Arma della stazione di Cesa e del Nucleo investigativo del Gruppo di Aversa per gli opportuni rilievi. Alla fine dei necessari accertamenti il cadavere del giovane è stato rimosso e trasportato all’Istituto di Medicina legale a disposizione del sostituto procuratore che segue il caso.

Nel pomeriggio si è consegnato il 17enne che è stato sentito dagli investigatori e dal sostituto procuratore per lungo tempo. E’ stato arrestato. I familiari della vittima e forse la stessa fidanzata sono rimasti in contatto con il giovane fino a poco prima del suo massacro. Poco dopo sul posto sono giunti i familiari della vittima, tra cui un fratello e la madre. Scene di disperazione quelle che hanno contraddistinto i momenti successivi. Sul posto è giunta anche la fidanzata del 19enne ucciso. E’ la figlia di Massimiliano Milone, 47 anni, di Orta di Atella. L’uomo è stato scarcerato 3 anni fa dopo quasi due anni trascorsi in carcere per una inchiesta sulla droga. Milone fu condannato ed ha scontato la sua pena; è coinvolto in un altro procedimento per lo stesso reato. Fratello di Michele e Nicola, i tre furono condannati per i reati legati al controllo dello spaccio degli stupefacenti tra Orta di Atella e altri comuni della stessa zona. Nella stessa inchiesta fu coinvolta la moglie di Massimiliano Milone. Una serie di antefatti e circostanze che unitamente al contesto dell’omicidio hanno indotto la Dda ad approfondire il contesto in cui il delitto è maturato e si è poi consumato. Il filo conduttore della droga potrebbe per gli investigatori aver avuto un ruolo nel determinare la lite poi sfociata nel sangue. Saranno gli sviluppi delle indagini a chiarire quanto abbia pesato tale contesto su un omicidio che ha scosso tre comunità, quelle di Cesa, Succivo e Orta di Atella.

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