CAIVANO / LUSCIANO – Colpi messi a segno con pistole e fucili, volti nascosti da maschere integrali in silicone, auto rubate o con targhe contraffatte. È il metodo che, secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, avrebbe caratterizzato le azioni di un gruppo criminale smantellato ieri mattina con un’operazione coordinata dai carabinieri della Compagnia di Marcianise, ora diretta dal capitano Daniele Petruccelli. Cinque le persone raggiunte da misure cautelari – tre in carcere e due ai domiciliari – con l’accusa, a vario titolo, di concorso in rapina e tentata rapina aggravate, furto aggravato, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi. L’ordinanza, firmata dal gip Orazio Rossi, è arrivata al termine di un’attività investigativa avviata nell’aprile 2024, dopo una rapina consumata in pieno giorno nel centro di Marcianise ai danni dei titolari della gioielleria Menditti.
Il colpo alla gioielleria
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’11 aprile 2024 i rapinatori sarebbero entrati in azione a bordo di una Renault Clio con targa rubata. In due, cioè Nicola Pota e Roberto Dell’Annunziata, avrebbero avvicinato l’auto dei titolari dell’attività, puntando contro di loro un fucile e una pistola, mentre un altro complice fungeva da autista: per i carabinieri si tratta di Giuseppe Vitale. I volti erano coperti da maschere in silicone, capaci di alterarne i tratti. Con la minaccia delle armi, avrebbero costretto le vittime a consegnare due Rolex, due iPhone e uno zaino con circa mezzo chilo di monili d’oro, per un valore stimato in 63mila euro. Gli investigatori hanno accertato che, poche ore prima del colpo, era stata rubata la targa posteriore di una Ford Ka parcheggiata a Casaluce, poi applicata sull’auto usata per la fuga.
La tentata rapina all’autonoleggio
Pota e Dell’Anunziata, con la presunta complicità di altri due soggetti, ovvero Francesco Chiacchio e Vittorio Contiello, avrebbero
tentato un secondo colpo il 22 maggio 2024, stavolta contro l’autonoleggio ‘Auto Gelosia’ di Cardito, in provincia di Napoli. Armati di fucile e due pistole, avrebbero fatto irruzione intimando al gestore di consegnare denaro e beni. L’azione però non andò a segno: la pronta reazione della vittima e di altre persone presenti costrinse i malviventi alla fuga.
Gli indagati e le accuse
L’attività investigativa ha convinto il gip a disporre l’ordinanza cautelare in carcere per Nicola Pota, 46 anni, di Lusciano, accusato di aver preso parte ai due raid e dei reati di porto abusivo di armi e furto di targhe. In carcere, per le stesse ipotesi di reato, anche Roberto
Dell’Annunziata, 38 anni, di Caivano. E’ stato portato in prigione dai carabinieri pure Giuseppe Vitale, 27 anni, del Parco Verde di Caivano, per la rapina di Marcianise e il furto di targhe; è indagato anche per ricettazione di un’auto rubata e per detenzione di una pistola calibro 9×21 occultata sotto la propria vettura. Per Vittorio Pio Contiello, 23 anni, di Frattamaggiore, sono stati disposti i domiciliari, con l’accusa di aver preso parte alla tentata rapina a Cardito e di porto illegale d’armi. Arresti in casa pure per Francesco Chiacchio, 34 anni, di Aversa, perché, secondo gli inquirenti, pure è coinvolto nella tentata rapina di Cardito. Se sarà disposta o meno misura cautelare per Ivan Ponticelli, 29 anni, di Frattamaggiore, ma residente a Caivano, sarà deciso dopo che affronterà l’interrogatorio preventivo. Ponticelli è accusato di detenzione e porto illegale di fucile.
Le indagini
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha consentito di ricostruire i movimenti della banda attraverso testimonianze, analisi di telecamere di sorveglianza e riscontri tecnici. Un ruolo decisivo è stato attribuito alle modalità dei colpi: auto rubate o intestate a prestanome, maschere in silicone, armi da guerra. Elementi che hanno convinto gli inquirenti della pericolosità del gruppo. I 6 coinvolti nell’inchiesta sono tutti da considerarsi innocenti fino a eventuale condanna definitiva. Nel collegio difensivo gli avvocati Gaetano Laiso, Carmine D’Aniello e Luigi Ciocio. La Procura ha sottolineato che la misura cautelare è stata adottata in assenza di contraddittorio e che sarà il processo, con il vaglio delle prove, a stabilire la responsabilità o meno degli indagati. L’operazione dei carabinieri di Marcianise ha avuto eco anche nei territori coinvolti, dal Parco Verde di Caivano ad Aversa, passando per Fondi e Orta di Atella. In molte comunità le rapine con modalità paramilitari avevano destato allarme, sia per la violenza usata sia per l’abilità con cui i rapinatori riuscivano a muoversi.