Città del Vaticano, 11 ott. (LaPresse) – “Fino all’anno scorso tutto il mondo parlava della guerra tra Coree, ma in questo anno la situazione è cambiata anche grazie ai giochi olimpici di febbraio”, quando i due leader si sono stretti la mano per la prima volta. Lo ha raccontato mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, in Corea del Sud, durante un briefing con la stampa sul Sinodo. “Credo che la Corea del Nord sia pronta ad aprire il Paese, a rinunciare all’arsenale nucleare, a entrare nel mondo e credo che il modo migliore sia quello di accogliere il Papa a Pyongyang. Ci sono però ancora tanti passi da fare. Capisco che la visita del Papa sarà pastorale e per andare lì alcune cose devono cambiare. Al momento, non ci sono sacerdoti e non c’è libertà religiosa. Se il Papa andasse a Pyongyang sarebbe un passo gigantesco, la Corea del Nord entrerebbe nel mondo come un paese normale”.
dunque
Monsignor You ha riferito di essere stato in Corea del Nord quattro volte, per volontariato. “Ho incontrato tante persone, ma non mi lasciavano incontrarle personalmente. Quando è capitato, aprivano il cuore”. Sul recente accordo tra Santa Sede e Cina sulla nomina dei vescovi, “Quando ne ho letto sono stato contentissimo – ha detto -. Abbiamo aiutato la Cina nell’evangelizzazione. Ero commosso. Sono sicuro che porterà tanti frutti buoni”. “Per me – ha aggiunto -, i vescovi cinesi al Sinodo sono dei fratelli da amare. So che per loro, il Sinodo è una bellissima esperienza, una grazia”. “Uno dei due è stato mio alunno e mi ha abbracciato ricordandomelo”, ha raccontato monsignor Bruno Forte, padre sinodale e arcivescovo di Vasto-Chieti.