SEUL – Segnali di attività sono stati rilevati nel sito nordcoreano di lancio di razzi di Sohae. Il che lascia pensare che Pyongyang si sia lanciata nella “rapida ricostruzione” di questa struttura dopo il fallimento del summit di Hanoi fra Donald Trump e Kim Jong Un. È quanto afferma un centro di ricerca Usa, il Centro per gli studi strategici e internazionali (Csis), sulla base di immagini satellitari.
Il faccia a faccia fra il presidente Usa e il leader nordcoreano si è concluso giovedì in modo brusco. Senza un accordo sulla spinosa questione dei programmi nucleare e balistico di Pyongyang. Per il Csis, la nuova attività nel sito di Sohae, rilevata solo due giorni dopo il fallimento dell’incontro, potrebbe “illustrare una determinazione davanti al rifiuto americano” di accogliere la richiesta nordcoreana di una riduzione delle sanzioni che pesano sul regime.
“Il sito era inattivo da agosto 2018, il che indica che le attività attuali sono deliberate. E hanno uno scopo”, afferma il centro di ricerca statunitense. Sohae, sulla costa nordovest della Corea del Nord, serve ufficialmente a piazzare dei satelliti in orbita. Ma i reattori possono anche essere adattati ai missili balistici. E la comunità internazionale accusa il programma spaziale di Pyongyang di essere la copertura per programmi di armamenti.
A settembre il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-In, al termine di un summit con Kim a Pyongyang, aveva annunciato che la Corea del Nord aveva accettato di “chiudere in modo permanente” il suo sito di test dei vettori e la rampa di lancio di Sohae. Immagini satellitari di Sohae risalenti a luglio avevano mostrato che aveva cominciato a essere smontata la struttura. In cui hanno assemblati i vettori prima di essere piazzati sulla rampa di lancio. È da questa struttura che Pyongyang aveva lanciato dei satelliti nel 2012 e nel 2016.
(LaPresse/AFP)