LONDRA – Una giornalista di 29 anni è stata uccisa in uno scontro a fuoco durante disordini a Londonderry, in Irlanda del Nord, e la polizia tratta il caso come “fatto di terrorismo”. “Posso sfortunatamente confermare che dopo scontri a fuoco nella notte a Creggan una donna di 29 anni è stata uccisa”, ha fatto sapere su Twitter il vice commissario della polizia, Mark Hamilton. “Trattiamo questo evento come fatto di terrorismo, è stata aperta un’indagine per omicidio”, ha aggiunto. La polizia non ha identificato ufficialmente la vittima. Che vari giornalisti sul posto hanno detto essere Lyra McKee. Reporter che poco prima di essere uccisa aveva pubblicato un’immagine dei disordini nella città, scrivendo “Derry questa notte. Follia totale”.
La tensione è alta nel paese britannico
Secondo l’agenzia Janklow & Nesbit, la 29enne è nata a Belfast e si è lungamente occupata del conflitto nordirlandese e delle sue conseguenze. “Ero a fianco di questa giovane donna, quando è caduta accanto a una Land Rover”, “ho chiamato un’ambulanza per lei ma la polizia l’ha messa nel retro del veicolo e l’ha portata all’ospedale, dove è morta”, ha raccontato su Twitter la giornalista del Belfast Telegraph, Leona O’Neill. Secondo le immagini diffuse sul social network da quest’ultima, la polizia è stata bersagliata di spari e lanci di bombe Molotov durante un’operazione di sicurezza nel quartiere di Creggan. Le violenze arrivano appena prima del fine settimana di Pasqua. In cui i repubblicani celebrano la Rivolta di Pasqua del 1916.
Londonderry, alla frontiera irlandese e anche chiamata Derry, è tristemente nota per il Bloody Sunday del 30 gennaio 1972. Quando l’esercito britannico aprì il fuoco su una manifestazione pacifica uccidendo 14 persone. Al picco dei Troubles che in trent’anni causarono la morte di 3.500 persone. A gennaio a Londonderry era stata fatta esplodere un’automobile. Evento che aveva fatto temere una nuova ondata di violenza proveniente da gruppi paramilitari, in piena tensione per la Brexit. La frontiera nordirlandese è uno dei punti più controversi e fonte di maggiori tensioni nel divorzio tra Regno Unito e Unione europea.
(LaPresse/AFP)