Notte di fuoco tra Israele e i palestinesi di Gaza

LAPRESSE / AFP

TEL AVIV – Notte di fuoco tra Israele e le milizie palestinesi di Gaza, nonostante l’annuncio giunto da Hamas di un cessate il fuoco mediato dall’Egitto. Dalla Striscia – aggiorna la radio militare – sono stati lanciati verso Israele una sessantina di razzi che non hanno provocato vittime. Da parte sua – aggiungono fonti militari – Israele ha colpito 15 “obiettivi terroristici”. Nelle località israeliane vicine a Gaza le scuole sono tenute chiuse oggi, per ragioni di sicurezza.

Incontro tra Netanyahu e Trump

Nel frattempo il premier Benjamin Netanyahu – che ieri è stato ricevuto da Donald Trump in un incontro in cui il presidente Usa ha firmato una dichiarazione con cui riconosce la sovranità israeliana sul Golan – sta adesso rientrando in Israele, in anticipo rispetto al previsto dopo la notte di fuoco vissuta nella Striscia di Gaza, dove è atteso nella tarda mattinata.

Chiusi i valichi di frontiera

Israele intanto ha chiuso i valichi di frontiera di Erez (persone) e Kerem Shalom (merci) fino a nuovo ordine. Lo ha deciso il Coordinatore delle attività di governo nei Territori, il generale Kamil Abu Rukun. Al tempo stesso è stata ridotta l’area della zona di pesca a largo di Gaza.   

Hamas colpisce

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver deciso l’invio di altre truppe al confine con Gaza: due battaglioni di terra e tank dopo il lancio di un missile, che ha colpito una casa in Israele ferendo 7 persone. E’ stato richiamato anche un piccolo contingente di intelligence per Iron Dome, il sistema di difesa antimissili. “Il tiro – ha detto il portavoce – è stato compiuto da Hamas, da una delle rampe di lancio del gruppo. Consideriamo Hamas responsabile di tutto quello che succede a Gaza”. La rampa di lancio, a 120 chilometri di distanza dall’impatto in Israele, si trova a Rafah, nel sud della Striscia.

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