Notte di terrore alle falde del Vesuvio: fermata banda di scassinatori con un arsenale a bordo

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Operazione dei carabinieri
Operazione dei carabinieri

SAN SEBASTIANO AL VESUVIO – Il buio e il silenzio di una fredda notte di dicembre sono stati squarciati dalle sirene dei Carabinieri. Un’operazione ad alto impatto, mirata a prevenire la piaga dei reati predatori, ha portato a un importante risultato nella cittadina alle pendici del Vesuvio. Tre uomini, sospettati di essere una batteria di scassinatori pronta a entrare in azione, sono stati fermati e denunciati dai militari della Tenenza di Cercola, impegnati in un vasto servizio di controllo del territorio che ha interessato anche i comuni limitrofi di Volla e della stessa Cercola.

L’allarme è scattato nel cuore della notte tra lunedì e martedì. Una pattuglia, durante un giro di perlustrazione lungo le arterie deserte di San Sebastiano, ha notato una Fiat 500 X con tre persone a bordo. Un dettaglio, un movimento, forse la semplice anomalia di quell’auto in giro a quell’ora, ha insospettito i militari, che hanno immediatamente deciso di procedere a un controllo. L’intuizione si è rivelata corretta. A bordo del veicolo si trovava un terzetto di uomini di Cercola, rispettivamente di 40, 33 e 36 anni, tutti con precedenti specifici e, come si suol dire in gergo, “già noti alle forze dell’ordine”.

La tensione è salita durante le fasi dell’identificazione. Alla richiesta di scendere dal veicolo per una perquisizione più approfondita, i tre avrebbero mostrato segni di nervosismo. E a ragione. Nascosto nell’abitacolo, i Carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio kit da scasso: un assortimento di arnesi atti a forzare serrature, porte e finestre, l’equipaggiamento tipico dei “topi d’appartamento”. Ma la scoperta più inquietante doveva ancora arrivare. Durante la perquisizione personale, uno dei tre, il 36enne, è stato trovato in possesso di un’arma. Infilato in una tasca, pronto all’uso, teneva un coltello a serramanico con una lama lunga ben 21 centimetri, un’arma potenzialmente letale che ha immediatamente aggravato la sua posizione.

Per tutti e tre è scattata la denuncia a piede libero per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Per il 36enne si è aggiunta anche la pesante accusa di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere. L’auto e tutto il materiale sono stati posti sotto sequestro.

Ora, però, si apre il secondo capitolo dell’indagine. Gli investigatori della Tenenza di Cercola, coordinati dalla Procura, stanno lavorando per capire quali fossero i piani del terzetto. Erano in perlustrazione per scegliere un obiettivo? O avevano appena messo a segno un colpo? Le indagini proseguono a ritmo serrato per verificare se nelle ultime ore o nei giorni precedenti siano stati denunciati furti in abitazione o in esercizi commerciali nella zona vesuviana, cercando eventuali collegamenti con il modus operandi o le tracce lasciate dai malviventi. Il materiale sequestrato sarà analizzato minuziosamente alla ricerca di elementi utili a incastrare la banda per crimini già commessi, mentre l’attività di controllo del territorio, assicurano dal Comando, proseguirà senza sosta per garantire sonni tranquilli ai cittadini.

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