Notte stregata, un super Napoli si piega alla Juve

Sotto 2-0 e in inferiorità numerica, gli azzurri si rendono protagonisti di un secondo tempo da mille e una notte. Rete di Callejon dopo il rosso a Pjanic. Ma in 10 contro 10 Insigne fallisce il rigore del possibile 2-2. La Vecchia Signora scappa a +16, verdetto ingiusto

NAPOLI – Il big match della 26esima giornata si è chiuso con la vittoria della Juventus al San Paolo. Reti di Pjanic ed Emre Can. Nella ripresa ha accorciato le distanze per gli azzurri, Callejon. Nel finale Insigne ha spedito sul palo il pallone calciato dagli undici metri, negando ai padroni di casa di conquistare il meritato pareggio. Il verdetto del campo e della classifica non è giusto.

Quante recriminazioni

Con la sconfitta nel posticipo domenicale delle 20.30, la Juventus è scappata a +16. La lotta scudetto è morta e sepolta. Ma non è questo il punto. La corsa al tricolore non sarebbe stata in bilico nemmeno nel caso il Napoli avesse vinto. Il San Paolo doveva dire se gli azzurri fossero all’altezza della Vecchia Signora. Lo sono. O quanto meno, nel big match lo sono stati. Anzi, nella ripresa, quando la parità numerica è stata ristabilita con il rosso a Pjanic, in campo c’è stata una sola squadra: quella allenata da Carlo Ancelotti. Il Napoli avrebbe meritato il pari. Sarebbe stato il giusto premio per gli sforzi prodotti in una gara sempre in salita.

Per i padroni di casa partita sempre in salita

A metà primo tempo la leggerezza di Malcuit ha causato l’espulsione di Meret. Retropassaggio avventato. Ronaldo ha rubato palla e si è involato verso la porta difesa dell’ex della Spal. Uscita disperata di Meret, Ronaldo l’ha saltato ed è rovinato a terra. Per Rocchi l’intervento doveva essere punito col rosso diretto e così è stato. Nonostante i vari replay e le varie interpretazioni del regolamento, la decisione è rimasta dubbia. Ma impossibile da cambiare, una volta presa. Ha piovuto sul bagnato in casa Napoli, visto che dalla punizione assegnata fuori area, Pjanic ha trovato il vantaggio. Sino a quel momento gli azzurri avevano tenuto bene il campo. In svantaggio e in inferiorità numerica, il Napoli ha avuto subito l’occasione per il pari. Ma Zielinski, ben imbeccato da Fabian Ruiz, si è dovuto arrendere al palo. Il primo di una lunga serie sfortunata nella serata di Fuorigrotta. Sfiorato il pari, la squadra di Ancelotti ha iniziato a perdere le misure e infatti prima del riposo è arrivata la rete di Emre Can per il 2-0.

Secondo tempo spettacolare

Sembrava che sulla partita potessero già scendere i titoli di coda. Ma l’ingresso di Mertens al posto di Malcuit per un 3-4-2 compatto e propositivo e la fame degli azzurri hanno consentito al Napoli di rendersi protagonista di una ripresa da mille e una notte. Praticamente, nel secondo tempo i partenopei hanno preso a pallate i campioni d’Italia. Complice anche il rosso a Pjanic dopo pochi giri di lancette. In parità numerica, il Napoli si è dimostrato superiore in tutte le zone del campo. La pressione dei padroni di casa è stata premiata dalla rete di Callejon, abile nello sfruttare un assist al bacio di Insigne e a riaprire la partita. Gli azzurri hanno aumentato sempre di più la pressione per arrivare quantomeno al pareggio. Zielinski si è visto strozzare in gola l’urlo da Szczęsny con l’aiuto della traversa. Sembrava una gara stregata per il Napoli.

Partita stregata, ma per il Napoli ci sono solo applausi

E’ arrivata la certezza che fosse così quando Insigne ha spedito sul palo il pallone calciato dal dischetto. Rocchi aveva assegnato il rigore per un tocco di mano di Alex Sandro. Peccato. Se Insigne avesse segnato, ci sarebbe stato addirittura il tempo per sognare il sorpasso. Alla fine il Napoli si è trovato ad accettare una sconfitta. Il verdetto del campo non è stato giusto. Ma dalla notte del San Paolo la squadra di Ancelotti ha avuto la certezza che può spaventare le grandi d’Europa e provare a vincere l’Europa League.

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