Nucleare, Scholz: “Sul trattato con l’Iran non c’è un accordo imminente”

Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha riferito di non aspettarsi di raggiungere un accordo con Teheran per rilanciare il trattato sul nucleare iraniano nell'immediato futuro.

German Chancellor Olaf Scholz, joined by Kosovo Prime Minister Albin Kurti, attends a joint press conference in Kosovo capital Pristina on Friday, June 10, 2022. Scholz is on a one day visit to the country. (AP Photo/Visar Kryeziu)

BERLINO – Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha riferito di non aspettarsi di raggiungere un accordo con Teheran per rilanciare il trattato sul nucleare iraniano nell’immediato futuro. Le affermazioni di Scholz arrivano dopo un incontro a Berlino con il premier israeliano, Yair Lapid, il quale ha insistito sul fatto che ripristinare l’accordo del 2015 sarebbe un errore. La Germania, insieme a Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina, è ancora parte dell’accordo ed è coinvolta nei colloqui, che si trascinano da oltre un anno, sul suo rilancio. I Paesi europei “hanno avanzato delle proposte, e non c’è motivo ora che l’Iran non acconsenta. Tuttavia, dobbiamo prendere atto del fatto che così non è, che di certo non accadrà presto, anche se per un po’ è sembrato che sarebbe accaduto a breve”, ha detto Scholz, “rimaniamo pazienti, ma rimaniamo chiari: all’Iran deve essere impedito di dispiegare armi nucleari”.

Gli Stati Uniti si sono ritirati unilateralmente dall’accordo nel 2018 sotto l’allora presidente Donald Trump e hanno reimposto le sanzioni all’Iran, spingendo Teheran a iniziare a fare marcia indietro rispetto ai termini dell’accordo. L’Iran a inizio di questo mese ha risposto a una bozza finale di una tabella di marcia per rilanciare all’accordo e riportare riportare gli Stati Uniti a bordo. Un’indagine dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) sulle particelle di uranio artificiali trovate in tre siti non dichiarati nel paese è diventata un punto critico nei colloqui per il rinnovo dell’accordo. Per il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi,l’indagine dell’Aiea sulla questione deve essere interrotta affinché l’accordo del 2015 possa essere rinnovato. Secondo Germania, Francia e Gran Bretagna invece “l’Iran deve cooperare pienamente e, senza indugio, in buona fede con l’Aiea”. In particolare, il direttore dell’agenzia, Rafael Grossi, ha detto che “vogliamo che accada presto. Non ci occupiamo di aggravare situazioni. Vogliamo solo che venga fatta luce su questa questione, quindi spero davvero che inizino a esaminare quest questione in un modo diverso”.

LaPresse

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