TORINO – Trentotto anni in due e il mondo già ai loro piedi. Thomas Ceccon e Benedetta Pilato regalano una giornata da sogno all’Italia ai Mondiali di nuoto di Budapest. Il primo domina i 100 dorso e riscrive la storia del movimento realizzando il nuovo primato mondiale in 51″60, la seconda – nella piscina dove aveva già stabilito il record iridato nei 50 metri agli Europei dell’anno scorso – si impone nei 100 rana. Due meraviglie una dietro l’altra nei giro di 50 minuti, che colorano di azzurro la Duna Arena e confermano come l’Italia resti una delle potenze del nuoto mondiale.
“Devo ancora realizzare, 51″60 è veramente molto molto forte. Mi bastava fare la gara di ieri tenendo gli ultimi 15 metri e l’ho fatto. Non mi aspettavo questo tempo. Il primato del mondo è un qualcosa che nella carriera di uno sportivo è tanta roba”, racconta l’atleta veneto, primo italiano a conquistare il metallo più prezioso ai Mondiali nel dorso. Gli statunitensi Ryan Murphy, oro a Rio 2016, e Hunter Armstrong si sono dovuti inchinare alla superiorità di Ceccon. “Murphy sapevo che si nascondeva, fa sempre così lui, anche l’altro americano sapevo che poteva andar forte – ha aggiunto -. Io però mi sentivo bene, la gara di ieri mi ha dato tanta sicurezza. Sapevo di non avere rivali oggi”.
Una giornata già storica per il nuoto italiano ha riservato poi un ultimo colpo di coda nel finale, proprio nell’ultima gara del programma. Benedetta Pilato infatti ha emulato Ceccon andandosi a prendere in rimonta l’oro nei 100 rana, precedendo in una volata tiratissima la tedesca Anna Elendt (+0.05) e la lituana Ruta Meilutyte (+0.09). Subito dopo il tocco della piastra risolutivo, la campioncina pugliese 17enne si è lasciata andare a un pianto liberatorio. Perché il trionfo di Budapest consacra la nuotatrice di Taranto nell’elite mondiale una volta per tutte.
Sono lacrime amare invece quelle di Simona Quadarella, oro mondiale in carica a Gwangju 2019 ma giù dal podio – e non di poco – nei 1500 stile libero, dominati dalla regina della specialità Katie Ledecky. L’azzurra non è andata oltre il quinto posto con il deludente crono di 16’03”84. E a fine gara non è riuscita a trovare una spiegazione a questo flop. “Non so cosa è successo, non ero io. Mi sembra di vivere un incubo – ha ammesso la nuotatrice romana trattenendo a stento le lacrime -. Anche oggi, durante il riscaldamento, stavo molto bene. Mi dispiace. E’ di nuovo come l’anno scorso, solo che allora stavo male e qui non lo so. E’ stata una stagione difficile. Ora devo resettare tutto e pensare agli 800, sperando che non accada di nuovo”.(LaPresse)