ROMA – Nuova Irpef, si lavora ai tre soli scaglioni per una nuova riforma. Lo afferma lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “l’obiettivo – ha spiegato – è quello di arrivare ad aprile con una legge delega sulla riforma fiscale ispirata a 4 principi: semplificazione e razionalizzazione del sistema fiscale a partire dalle detrazioni, alleggerimento del carico per i redditi bassi e medi, concorso alla semplificazione del sostegno alla famiglia e contributo alla transizione ambientale”.
Tecnici al lavoro
Si lavora su varie ipotesi per la nuova legge di bilancio che andrà ad in teressare 41milioni di contribuenti. Il pagamento ora avviene in base a cinque scaglioni progressivi di aliquote Irpef grazie a deduzioni e detrazioni fiscali per delineare l’ammontare complessivo dell’imposta dovuta. L’obiettivo, a detta del nuovo esecutivo, è quello di giungere ad una semplificazione con il conseguente calo della pressione fiscale a favore del ceto medio.
I tre scaglioni
Si prevede che al posto degli attuali cinque scaglioni ce ne saranno solo tre con le rispettive aliquote. Il cambiamento dovrà avvenire soprattutto sui redditi più bassi nelle fasce intermedie tra i 15 mila ed i 28 mila euro annui e dai 28 mila ai 55 mila, che andranno ad occupare il secondo e terzo scaglione. Invariati gli altri non verrebbero toccati dagli interventi. Si prevede in tal senso questo ambito di “accorpare le aliquote esistenti in modo da abbassare la pressione fiscale”.
Aliquota unica (flat tax?)
In tal senso si pensa ad una aliquota unica che comprenda le prime due fasce “nella misura del 20%, una sorta di flat tax, (per contribuenti ceto medio). Riassumendo: per le prime due fasce ovvero per “lo scaglione di reddito fino a 15 mila euro, che ora paga il 23%, ed il successivo scaglione tra i 15 ed i 28 mila euro di reddito, che adesso è tassato al 27%, sarebbero unificati in una sola aliquota al 20%.
Terza fascia
La terza fascia (dai 28 fino a 55 mila euro” beneficerebbe “dell’aumento del Bonus Renzi fino a 100 euro ma trasformato in detrazione fiscale”. Qui interverrebbe “per tutti i contribuenti e non solo per i lavoratori dipendenti, anche un meccanismo di ‘decalage’ sulle aliquote Irpef e sulle correlative detrazioni in maniera a scalare, per suddividere questo ampio settore in cui ricadono circa 14 milioni di contribuenti, in gradini che salgono di mille euro ciascuno allo scopo di rendere progressiva l’imposizione ed evitando lo scalino improvviso tra chi percepisce un reddito appena al di sotto del limite e chi, invece, lo supera di poco”.