NAPOLI – Libero ci è rimasto poco più di un anno dopo aver trascorso circa quindici anni in carcere per l’omicidio di Annalisa Durante. E’ tornato in manette Salvatore Giuliano, il 36enne noto come ‘o russ. Nel corso della serata di sabato gli agenti della squadra mobile e quelli del commissariato Vicaria-Mercato sono intervenuti in vico della Pace poiché alcune persone si erano introdotte all’interno di un edificio. I poliziotti hanno accertato che quattro uomini, una volta fatta irruzione nello stabile, avevano minacciato gli occupanti pretendendo che corrispondessero mensilmente una somma di denaro. Oltre a Giuliano, con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso sono stati arrestati anche il cugino Cristiano Giuliano, 27 anni, Antonio Morra di 32 e Giuliano Cedola di 30 anni. Per gli inquirenti fanno tutti parte dei cosiddetti ‘Nuovi Giuliano’, il gruppo federato con i Sibillo dei Decumani. Il sospetto che dopo il suo ritorno a Forcella Salvatore Giuliano avesse ripreso i contatti con i vecchi amici era balenato subito agli investigatori e agli inquirenti.
Il suo ritorno in libertà non era passato inosservato alle forze dell’ordine che, già da quando era stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale fuori regione, avevano iniziato a monitorarne gli spostamenti in vista di un suo prossimo rilascio. Il motivo era legato al timore che la sua ricomparsa nei vicoli del ‘ventre molle’ avrebbe potuto compromettere i fragili equilibri di camorra. Un pericolo che lo stesso Giuliano avrebbe annunciato di scongiurare, confidando ad amici di non aver nessuna intenzione di “rimettersi in gioco”. Era circa un anno fa. Le cose sono andate diversamente, perché dopo la scarcerazione di Salvatore ‘o russ il clan Giuliano ha rimesso le mani su Forcella. A riferirlo sono le stesse forze dell’ordine che hanno seguito con crescente interesse gli accadimenti che hanno seguito la scarcerazione. Sarebbe stato lui infatti il ‘personaggio’ intorno si sono ricompattate le fila di quella che un tempo era la famigerata ‘paranza dei bambini’. Nel corso dei mesi ‘o russ avrebbe dato inizio a una massiccia opera di reclutamento, arruolando nella sua nuova organizzazione diversi ragazzi che, fino a qualche tempo fa, gravitavano nell’orbita della cosca Sibillo. Numerosi i giovani ras che avrebbero aderito alla nuova consorteria criminale, a cominciare da Alessio Vicorito e dai suoi ‘fedelissimi’. Proprio Vicorito, fino a qualche tempo fa, era considerato, insieme a Domenico De Martino, il reggente di un gruppo che aveva spodestato Raffaele Giuliano junior, cugino di ‘o russ, e aveva preso il controllo del territorio. Tuttavia, dopo il ritorno di Salvatore Giuliano, anche il giovane ras avrebbe deciso di fare un passo indietro e lasciare le redini della nuova organizzazione criminale nelle sue mani. Ad agevolare l’ascesa di Giuliano sarebbero anche gli accordi raggiunti con le altre formazioni malavitose che operano nel centro di Napoli e, in particolare, con i potenti clan dei Mazzarella e dei Contini. Gli investigatori avevano avuto notizia di un ‘summit’ tenutosi nella zona di Porta Capuana cui, oltre a Giuliano, avrebbero partecipato anche soggetti legati ai figli del padrino Gennaro Mazzarella, Ciro e Alfonso. Un incontro in cui sarebbero state definite le rispettive zone d’influenza. A ‘o russ sarebbe stata affidata la parte di ‘Forcella di sopra’ ossia la stessa zona che, fino al momento del suo arresto, era stata gestita dal padre, Luigi ‘a zecchetella. L’area di ‘Forcella di sotto’, invece, sarebbe stata trasformata in una sorta di ‘zona cuscinetto’. Nessuna concessione, da parte dei Mazzarella, invece, sulla zona di piazza Calenda e della vicina ‘Maddalena’ su cui Giuliano aveva avanzato rivendicazioni (poi rispedite al mittente)confermando che su questa porzione resta il gruppo di tale ‘Mortadella’, al secolo Massimo Ferraiuolo, anche lui legato ai Mazzarella. Una spartizione, questa, che sarebbe stata riconosciuta anche dai Contini durante un nuovo incontro che si sarebbe tenuto nel Borgo Sant’Antonio Abate.
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