ROMA – Più tasse e più immigrati. Questo in sintesi il giudizio degli italiani su quanto andrà a fare il nuovo governo Conte-bis.
Vita breve
Gli italiani non sembrano scommettere più di tanto sulla durata del nuovo esecutivo, viste le premesse: il 42%, prevede “che entro un anno – spiega Noto Sondaggi – ci sarà una ulteriore crisi mentre i più ottimisti, quelli che pensano che si arriverà alla fine della legislatura nel 2023, sono solo il 24%”. E verso l’Europa? Il 52% crede che l’Italia abbia maggiore credibilità rispetto al precedente Governo. E il “primo banco di prova della nuova maggioranza sarà la legge di bilancio, con i relativi provvedimenti fiscali”.
Il timore
Partendo dal presupposto che gli italiani mostrano poca fiducia verso il Conte-bis, il livello del giudizio degli intervistati si attesta al 41%: dunque meno della metà si mostra fiducioso. Ed è quanto dire. Un livello di credibilità già così basso in partenza, lascia molti dubbi in proposito: “Generalmente – continua Noto Sondaggi – gli esecutivi nascono forti per poi diminuire il consenso in corso d’opera. Così per esempio è accaduto quando nel giugno 2018 si formò la ‘strana alleanza’ M5S-Lega. La fiducia allora era del 57% mentre nello scorso luglio, a pochi giorni dal crash salviniano, la lancetta era già scesa sotto il 40%”.
Più tasse
L’aumento delle tasse, dunque, è in cima alla liste dei timori degli italiani verso il nuovo esecutivo. Il 46%, stima che il governo giallorosso le aumenterà, mentre solo per il 15% persa il contrario.Molta indecisione vige in merito a quanto verrà fatto in proposito dal nuovo ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
Di Maio maglia nera
Abbandonato il vecchio Ministero, il capo grillino Luigi Di Maio ha scelto, così come si fa con le caramelle, quello degli Esteri. Una decisione che ha fatto storcere il naso anche ai Signori di Bruxelles che avrebbero preferito qualcun altro.
La classifica
Tra i ministri che per ora hanno ricevuto maggiori consensi (si fa per dire) c’è Lamorgese (48%) agli Interni, Costa all’Ambiente (46%) e Franceschini, ministro per tutti i Governi, alla Cultura (44%). Poi il 40% dei consensi va a pari merito ai ministri della Difesa Guerini, e dell’Agricoltura Bellanova. Ultimo, appunto, Luigi Di Maio.