Nuovo governo, vecchie abitudini: nessuna revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia

I(Photo by Andreas SOLARO / AFP)

ROMA – Dal verde al rosso, con il giallo sempre presente. Nuovo governo, vecchie abitudini. Promesse non mantenute, i cinque stelle costretti (o forse no) a sottostare alle condizioni dei partner amministrativi. All’indomani del cambio della guardia al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nulla è cambiato.

La posizione del nuovo governo nei confronti di Autostrade per l’Italia

C’è qualcuno che considera un tradimento la scelta del nuovo governo giallorosso nei confronti dei propri elettori in merito alla posizione di Autostrade per l’Italia. Nei confronti dell’azienda in questione, società del gruppo Atlantia, di proprietà della famiglia Benetton, era stata chiesta la revoca delle concessioni stradali. Soprattutto dopo la tragedia ancora negli occhi e nel cuore di tutti seguita al crollo del ponte Morandi di Genova.

Il neo ministro Paola De Micheli, squadra Pd, si è detta infatti contraria alla revoca della concessione invocata per mesi dai pentastellati e addirittura esplicitamente a favore della TAV. L’attuale vicesegretaria piddina, dopo aver liquidato la linea dei porti chiusi è stata chiara: “Come è andata quella vicenda – ha detto – è noto a tutti. Ora l’opera deve procedere il più rapidamente possibile. Qui ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più”. “Sono contraria alla cosiddetta mini-Gronda – ha poi spiegato – perché significherebbe perdere almeno altri sei anni attorno ad un progetto pronto. Non vedo problemi tecnici insuperabili, anche se quel dossier rientra nel tema più generale della revisione delle concessioni”.

Il titolo Benetton vola in Borsa

Sulla concessione ad Autostrade per l’Italia nessun dubbio: “Nel programma di governo – ha sottolineato – c’è scritta una parola precisa e molto diversa che è revisione. Dobbiamo rafforzare gli investimenti, la sicurezza e ridurre i costi per gli utenti”. Dichiarazioni che non ammettono interpretazione e che hanno permesso al titolo di Atlantia di fare un enorme balzo in avanti arrivando anche ad un massimo di 24,93 euro.

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