ROMA – Andare ancora più in deficit. In tempi normali, sarebbe scoppiato un dibattito politico attorno ai decimali. Adesso, invece, si attende con ansia un numero ben più consistente (oltre 50 miliardi) su cui costruire tutta una serie di misure fondamentali per non far soffocare l’economia italiana. Il Cdm per valutare proprio quanto allargare il deficit, inizialmente previsto per la serata di mercoledì, viene rimandato.
E lo slittamento mostra che sono in corso frenetiche ore di calcoli e trattative per quantificare le risorse necessarie per tutte quelle norme, rinnovate o introdotte ex novo, verranno dettagliate nel decreto aprile. Oltre al rinnovo della cassa integrazione e del bonus per gli autonomi, che salirà da 600 a 800 euro, dovrebbero partire appositi bonus per le famiglie con figli.
Si tratterebbe, spiega la ministra alla Famiglia Elena Bonetti, di un assegno straordinario per chi ha figli sino a 14 anni, estendendo il bonus bebé, e seguendo lo stesso meccanismo di assegnazione: 160 euro per ogni figlio per redditi sino a 7mila euro, 120 tra 7 e 40mila, 80 per chi guadagna più di 40mila euro l’anno.
Altre novità prevedono i contributi per i caregiver, e il reddito di emergenza, che servirebbe ad aiutare coloro che al momento non ricevono alcun tipo di sostegno: sarebbero, secondo il ministero del Lavoro, circa 3 milioni. Saranno nuovamente sospese le incombenze fiscali, includendo anche gli ‘avvisi bonari’.
Vista la notevole quantità di carne al fuoco, c’è chiaramente incertezza sull’ammontare esatto dei fondi necessari per finanziare le misure: le ultime indiscrezioni parlavano di 50-55 miliardi (più del doppio rispetto a quanto stanziato per il decreto marzo di 25 miliardi). Ma la domanda di fondo è sempre la stessa, e si incrocia col dossier europeo: come verrà finanziato questo debito? di quanto lo gonfierà? Le prime stime verranno fornite nel giro di qualche ora dal ministero dell’Economia e Finanze, che sta lavorando sul Documento di economia e finanza (Def).
Tra le opzioni allo studio del Governo, infine, c’è anche una dote di 40 miliardi per rafforzare Cdp. Le risorse verrebbero destinate a sostenere le imprese in crisi per il Covid-19, con possibili nazionalizzazioni in alcuni settori strategici sul modello della Cassa tedesca, la Kwf. Oltre al caso Alitalia, la paura è che, in un momento di difficoltà, molte altre aziende possano essere oggetto delle mire di investitori stranieri. (AWE/LaPresse)