Nuovo show dell’ex capoclan dei Chiuovi: la Torre ‘sciopera’ e fa slittare il processo

Non mangia da diversi giorni. Le sue condizioni gli hanno impedito di partecipare all’udienza dove è accusato di aver offeso il cronista Giuseppe Tallino

MONDRAGONE – Sarebbe dovuto essere il giorno del suo interrogatorio, ma non era nelle condizioni fisiche per sostenerlo. E così, il processo che Augusto La Torre (nella foto), ex capo della cosca dei Chiuovi, sta affrontando dinanzi al Tribunale di Ivrea, perché accusato di aver diffamato il giornalista Giuseppe Tallino, tarda a concludersi. La Torre non ha potuto partecipare all’udienza di mercoledì scorso perché in condizioni debilitate dallo sciopero della fame che sta portando avanti da diversi giorni. Il presidio che gli era stato fornito per affrontare l’udienza, in videocollegamento dal carcere con l’aula del palazzo di giustizia piemontese, non è stato ritenuto dal detenuto adatto al suo stato, circostanza che lo ha spinto a non affrontare le domande di pm e avvoocati. I rappresentanti di Tallino e del giornale Cronachedi, costituiti parte civile, hanno chiesto, durante il dibattimento, la certificazione medica che attestasse l’impossibilità di La Torre di svolgere l’udienza, certificazione che è stata poi inviata dal carcere al Tribunale. La prossima udienza è stata fissata a marzo.
A generare l’iter giudiziario fu un’intervista che il mondragonese rilasciò, dalla prigione, a un giornale locale, in cui riservò parole offensive e inquietanti al cronista, che in quel periodo stava seguendo le inchieste della Dda su Francesco Tiberio e Antonio La Torre, rispettivamente figlio e fratello dell’ex capoclan. E con Tallino finirono nel mirino del boss anche alcuni magistrati, tra cui Alessandro D’Alessio (ora procuratore di Castrovillari), che si erano occupati delle condotte di La Torre e del suo gruppo.
L’ex leader dei Chiuovi, desideroso di essere ascoltato in aula, aveva già rilasciato dichiarazioni spontanee nell’udienza dell’anno scorso, dopo che era stato ascoltato proprio Tallino, rappresentato dai legali Francesco Parente e Sonia Bazzaro (Cronachedi, invece, è assistita dal legale Gennaro Razzino). In quella circostanza, La Torre ha reiterato le offese al cronista, che già aveva affidato alla sua intervista, costringendo il giudice ad intervenire per fermarlo.
Il nome dei La Torre, dopo le indagini che hanno portato alla condanna per droga e armi di Francesco Tiberio La Torre e Antonio (solo per armi), è tornato recentemente al centro delle cronache giudiziarie per il cugino dell’ex boss, Francesco Tiberio Puntinella, accusato di aver commesso alcune estorsioni con metodo mafioso sul territorio mondragonese. Augusto La Torre, al momento, è in prigione: condannato per mafia, estorsioni e omicidi, la sua scarcerazione, salvo ‘sconti’, è prevista per l’estate del 2033.

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