MILANO (AWE/LaPresse) – Un accordo “storico”, che rappresenta un forte messaggio contro il protezionismo del presidente americano, Donald Trump. L’Unione europea e il Giappone hanno firmato oggi a Tokyo il più grande accordo di libero scambio mai negoziato tra le due aree economiche. Che permetterà l’eliminazione dei dazi doganali da prodotti ittici e agricoli. Ma riguarderà anche altri settori come quello delle auto. Un accordo che per il premier giapponese, Shinzo Abe, “mostra al mondo l’incrollabile volontà politica del Giappone e dell’Unione europea di difendere il libero scambio e guidare il mondo in questa direzione. Mentre si espande il protezionismo”.
Storico accordo tra Europa e Giappone sul libero scambio
Il cosiddetto accordo Jefta (Japan-Ue free trade agreeement) creerà un’area di libero scambio che riguarda quasi un terzo del Pil mondiale. Con circa 600 milioni di abitanti in 29 nazioni. In base all’accordo – siglato da Abe, dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e dal presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk – il Giappone eliminerà i dazi su oltre il 90% di tutte le importazioni provenienti dal Vecchio continente. Da parte sua l’Unione europea cancellerà le imposte sul 99% delle merci giapponesi e, tra 7 anni, procederà a una maggiore apertura al mercato automobilistico nipponico.
Il Giappone elimina i dazi sul oltre il 90% delle importazioni europee
L’accordo è vantaggioso soprattutto per i prodotti agroalimentari dell’Ue, dato che l’85% sarà in grado di entrare in Giappone senza tariffe. Per alcuni prodotti, come il manzo, i dazi verranno ridotti gradualmente, mentre altri come riso e alghe, sono esclusi dall’accordo. Tokyo si impegna a riconoscere oltre 200 indicazioni geografiche protette prodotti come il Roquefort, l’austriaco Tiroler Speck, il prosciutto delle Ardenne del Belgio o la Polska Wódka (la vodka polacca), che godranno dello stesso livello di protezione che hanno in Europa.
Un fronte comune contro il protezionismo di Trump
Il Jefta, che oggi chiude le discussioni aperte nel 2013, è “il più importante mai negoziato dall’Unione europea”, per la portavoce della Commissione Ue, Margaritis Schinas. Soprattutto, sia per il Giappone che per l’Europa, manda un “chiaro messaggio” contro il protezionismo, segnala Tusk. “Facciamo fronte comune contro il protezionismo”, afferma il presidente del Consiglio Ue nel corso di una conferenza stampa dopo la firma del documento. Una dichiarazione all’insegna di un commercio “libero ed equo”, per Juncker, che ricorda come “non c’è protezione nel protezionismo e non c’è unità dove c’è l’unilateralismo”.
Esultano le imprese italiane
Commenti all’accordo arrivano anche dall’Italia. Un’intesa positiva, secondo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, per cui “ogni accordo bilaterale è da vedere con positività perché ci aiuta a ridurre gli effetti negativi del protezionismo”. Secondo il presidente, “l’Unione europea, che non ha materie prime, deve aprirsi. E questa apertura deve riguardare in particolare i paesi. Come Italia e Germania, che hanno un’alta vocazione all’export”. Una “notizia positiva” per le imprese italiane anche per Gerd Pircher, chief executive officer di Hsbc Italy. Pircher sottolinea come l’intesa potrà creare un contesto “in cui i player italiani competitivi e innovativi potranno crescere ed esportare ancora di più”.