ROMA – Slittano le scadenze per le cartelle esattoriali: oggi c’è il voto alla Camera. La data è quella del 30 aprile che consente un margine di tempo maggiore per saldare le incombenze con il fisco e per la restituzione dei prestiti Covid per le imprese cadute in disgrazia durante la crisi pandemica.
Lo stop
Già nel primo lockdown il governo con l’allora premier Giuseppe Conte aveva ritenuto bloccare l’iter burocratico riguardante le scadenze per pagare cartelle e accertamenti esecutivi. Un accorgimento dovuto per andare incontro anche a chi non aveva rispettato i pagamenti prima dell’8 marzo 2020, data designata per l’emergenza pandemica.
Gli slittamenti
Già in precedenza il dilazionamento era stato spostato entro il 31 dicembre dello scorso anno. Ma per questa ulteriore proroga il beneficio si perderà dopo cinque rate non pagate e non, come accadeva in precedenza, dopo dieci. Stesso discorso anche per i prestiti ottenuti fino a 30mila euro concessi alle piccole imprese con scadenza per il rimborso del capitale prevista non prima dei 24 mesi dall’erogazione, pagando però prima gli interessi. In questo caso, sarà possibile prolungare il temine di altri sei mesi. Per quanto concerne le prime case sono state inserite le agevolazioni così come per i mutui per prime abitazioni. La sospensione proroga il beneficio fino al 31 marzo.