Oggi il Consiglio dei ministri sulla crisi energetica

Giorgia Meloni ed i ministri (Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse)

ROMA – Sul tavolo dell’esecutivo una fitta serie di impegni per la risoluzione delle tante criticità che attanagliano il Paese. Sarà un compito non semplice quello del Governo sotto le lente di ingrandimento di Ue e opposizione. Oggi primo Consiglio dei Ministri dopo il suono della campanella che porta al passaggio di Testimone da Mario Draghi a Giorgia Meloni.

Le scadenze

Si comincia con la fiducia in Parlamento il 25 ottobre già di buon mattino presso il Palazzo di Montecitorio dove la neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni annuncerà le dichiarazioni programmatiche. Poi corsa a Palazzo Madama per la consegna del testo che approderà in Aula il 7 novembre. Altra data in scadenza è quella del 27 ottobre, allorquando si costituiranno le Commissioni permanenti. Dal 7 novembre, poi, i presidenti di Camera e Senato, potrebbero convocarle perché eleggano i rispettivi presidenti. All’indomani dell’emanazione del decreto Aiuti Ter Meloni con il nuovo esecutivo dovrà varare una Nota di Variazione del Def (Nadef). Solo dopo verrà presentata la legge di Bilancio, che va approvata definitivamente dal Parlamento entro il 31 dicembre del 2022.

La manovra

Tra i tanti nodi da sciogliere nella nova manovra sarà quello del ‘caro-energia’ a cui serviranno all’incirca una 20ina di miliardi per i primi tre mesi del nuovo anno. Un aiutino potrebbe giungere dall’Ue con l’accordo sul gas che “si tradurrà – ha rassicurato Mario Draghi nel suo ultimo impegno istituzionale a Bruxelles – presto in bollette più basse”.

Le pensioni

Altra questione è quella delle pensioni sulla quale si deve intervenire con immediatezza per evitare che nel 2023 scatti il ritorno alla legge Fornero. E in quest’ottica si lavorerà la Quota 41 con un’adeguata soglia d’età che permetterebbe anche un contenimento della spesa. Sul tavolo anche la rivalutazione degli assegni per una spesa di 8-10 miliardi.

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