HIDALGO – Una tragedia, senza se e senza ma. Un bilancio già incredibilmente drammatico che nelle prossime ore potrebbe anche salire. Esattamente come accaduto nelle ultime 24 ore quando da 66 si è passati, secondo un bilancio provvisorio, a 73. È questo il numero delle persone che sono rimaste uccise nel Messico centrale a causa dell’incendio divampato in un oleodotto che trasportava benzina.
Il bilancio dello scoppio nell’oleodotto potrebbe ancora salire
Il dato è comunque approssimativo perché, oltre alle vittime accertate, sono decine gli ustionati molti dei quali in maniera molto grave. Cosa che, dunque, non esclude un’impennata nel numero dei decessi nelle prossime ore. I soccorritori, i medici dei vari ospedali dove le persone coinvolte sono state ricoverate, le forze dell’ordine. Tutte al lavoro per mettere un punto a questa storia, provando per quanto possibile a rendere meno amaro e drammatico l’epilogo. Omar Fayad, governatore dello stato di Hidalgo dove si è verificata l’esplosione, ha infatti dichiarato che “si stanno adottando tutte le misure necessarie per garantire assistenza ai feriti e alle loro famiglie”. Non sarà facile ma la macchina dei soccorsi è riuscita a mettersi in moto già da ore facendosi comunque trovare pronta.
La dinamica secondo alcune testimonianze
Nonostante le immagini che si sono palesate dinnanzi agli occhi di medici e forze dell’ordine siano state quelle di un vero e proprio inferno. L’oleodotto era esploso infatti a seguito della perforazione illegale della conduttura dalla quale in molti tentavano di approvvigionarsi abusivamente con dei secchi. Siamo a circa 100 chilometri a nord di Città del Messico, in una piccola cittadina oggi sconvolta dall’accaduto. Le autorità locali sono anche riuscite ad ascoltare alcuni testimoni che hanno raccontato di aver visto carburante fuoriuscire dall’oleodotto intorno alle 17 locali con lo scoppio verificatosi circa due ore dopo. E quel lasso di tempo erano addirittura arrivate circa mille persone per raccogliere benzina.