Olimpiadi 2026, Chiamparino apre uno spiraglio: “Impianti a disposizione”

Per Torino, o meglio per il Piemonte, forse il sogno olimpico non è finito. Citando il governatore della Regione, Sergio Chiamparino, c'è "ancora uno spiraglio"

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Sergio Chiamparino

TORINO (Martina Coppola – LaPresse) – Olimpiadi 2026, Chiamparino apre uno spiraglio: “Impianti a disposizione”. Per Torino, o meglio per il Piemonte, forse il sogno olimpico non è finito. Citando il governatore della Regione, Sergio Chiamparino, c’è “ancora uno spiraglio”. Non tanto per la candidatura ufficiale quanto piuttosto per mettere “a disposizione gli impianti del ghiaccio e dello sport alpino”. Che sono riferimenti sicuri per la comunità internazionale degli sport invernali “per rendere più forte la candidatura italiana”. Liofilizzando il concetto, Torino potrebbe ‘affittare’ l’Oval e il Palaisozaki. Facendo risparmiare “molti soldi” a chi i Giochi del 2026 dovrà organizzarli senza l’aiuto diretto del Governo. “La speranza è l’ultima a morire. Ne sono convinto che possiamo farcela”, ha sottolineato Giovanni Brasso, il presidente della Sestrieres Spa, la società che gestisce gli impianti di risalita della Vialattea, cioè delle montagne olimpiche.

Olimpiadi 2026, la candidatura non è del tutto perduta

Cosa significa tutto questo? Significa che nel giorno in cui viene presentata la stagione 2018/2019 della Vialattea, di fronte a tutti i sindaci delle valli olimpiche, il presidente della Regione, il vicepresidente della Fisi, la sindaca Chiara Appendino “passata per un caffè”, viene aperta una nuova fase dell’affaire Giochi 2026. La candidatura è tramontata, sempre per dare fiato a Chiamparino, ma non tutto è perduto. Nel tardo pomeriggio, infatti, c’è stata una riunione tra i sindaci, Appendino compresa, per portare avanti un progetto di cooperazione con Milano-Cortina e il Coni in maniera da rientrare in gioco dalla porta di servizio. Del resto, ha sottolineato Brasso, le Olimpiadi del 2006 hanno portato un tale slancio al turismo montano che si tratterebbe di “una grande occasione persa” non tentare di metterci almeno lo zampino.

Le dichiarazioni del sindaco di Sestriere

Il nodo da sciogliere, adesso, è trovare la maniera per rimettersi in pista dopo aver rifiutato la proposta della candidatura a tre. “Noi ci crediamo ancora fortemente. La nostra volontà è chiara e semplice: mettiamo a disposizione tutti i nostri impianti del Piemonte. Ritengo che sia un bel jolly a disposizione del Coni da calare sul tavolo del Cio”, ha raccontato Valter Marin, il sindaco di Sestriere, uno dei protagonisti più combattivi. Il rischio che sia troppo tardi è molto alto, però tentare non nuoce “e ricordatevi che la speranza è l’ultima a morire”, ha chiosato Brasso.

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