Torino (LaPresse) — Un clima ‘bellissimo’ si sta respirando in Sala Carpanini, in Comune a Torino. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, sta incontrando i consiglieri M5S e la sindaca, Chiara Appendino, sull’eventuale candidatura del capoluogo piemontese alle Olimpiadi invernali del 2026. Un cauto ottimismo. Preludio di un ‘sì’ finale, filtra da Palazzo Civico dove la presenza del vicepremier era ritenuta fondamentale per far rientrare la fronda nella maggioranza grillina contraria alle Olimpiadi (almeno 15 consiglieri su 23).
Durante la riunione, la terza convocata d’urgenza dopo il vertice ad alta tensione di lunedì quando la prima cittadina era arrivata a minacciare le dimissioni tra lacrime e urla, il gruppo consiliare pentastellato ha sottoposto al ministro del Lavoro i 12 punti ritenuti “imprescindibili” per poter dire ‘sì’. Entro il 3 luglio, infatti, andrà formalmente presentata la candidatura al governo e al Coni. E la Appendino è decisa a proporre Torino, in linea con Di Maio che già mesi aveva dettato la linea del Movimento, spiegando, come hanno fatto negli ultimi giorni anche i ministri Fraccaro e Toninelli, che un ‘movimento di governo’ non può sottrarsi alla sfida di realizzare un grande evento a basso impatto economico e ambientale.
Il Ministro del Lavoro aperto alla candidatura di Torino alle Olimpiadi 2026
“Le Olimpiadi sono un grande evento che impatta sul territorio in modo massiccio. Nell’accettare o meno una candidatura una amministrazione deve necessariamente tenere conto delle esperienze passate evitando gli errori che hanno portato la maggior parte delle città ospiti. Compresa la nostra, ad avere in eredità pesanti costi da sostenere sia in termini economici che in termini ambientali“, hanno fatto sapere i consiglieri nel documento redatto al termine della riunione di venerdì notte.
Quindi, M5s Torino ha elencato i punti “imprescindibili” del manifesto politico. Tra questi, l’analisi costi/benefici prima del dossier, le transazioni basate su blockchain, tracciabili per contrastare eventuali fenomeni legati alla corruzione o a possibili infiltrazioni mafiose; tetto massimo di spesa pubblica; protocollo di intesa con Anac per la verifica degli appalti; zero consumo di suolo; solo plastiche compostabili; mobilità basata su modalità elettrica sostenibile; garanzia dell’utilizzo costante degli impianti sportivi; pagamento puntuale e certo dei fornitori; esclusione di forme di impiego vicine al lavoro a costo zero. Da quanto trapela Di Maio avrebbe apprezzato il documento. Per non lasciare nulla di intentato, ha comunque deciso di trascorrere la notte a Torino.