ROMA – Olimpiadi 2026, va avanti la candidatura di Milano-Cortina. Rebus ‘costi indiretti’. “Costi indiretti”, è questo il nodo ancora da sciogliere sulla candidatura italiana ai Giochi Invernali 2026. Niente che possa bloccare la corsa di Milano e Cortina ma, su questo punto specifico, comitato promotore e governo parlano ancora due lingue diverse. La dimostrazione plastica della situazione è andata in scena nel vertice tenutosi a Palazzo Chigi.
“Sul tema dei costi diretti, al momento, garantiscono le due Regioni. Invece c’è un’apertura del governo a fare la sua parte sui costi indiretti che devono essere valutati, ma che secondo noi saranno già coperti dai ricavi”, argomenta il sindaco di Milano, Beppe Sala, al termine della riunione. “Alla candidatura serve il supporto sotto l’aspetto organizzativo della sicurezza da parte dello Stato. Abbiamo ribadito che gli oneri diretti e indiretti devono gravare sugli organizzatori”, puntualizza però a stretto giro di posta il sottosegretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti.
Olimpiadi 2026, unità nel tridente Sala-Zaia-Fontana
Per il resto la marcia prosegue spedita. L’unità nel tridente Sala-Zaia-Fontana è saldissima. “L’obiettivo di oggi era quello di essere certi di poter consegnare l’11 gennaio un dossier che contenga tutte le obbligazioni, con la garanzia sul rispetto delle norme in termini di sicurezza e fiscali – dice ancora il primo cittadino meneghino – abbiamo concluso che c’è una corresponsabilità di tutti. Ci rivedremo il 15 gennaio per fare il punto dopo la consegna del dossier”.
Si spinge oltre il governatore del Veneto, Luca Zaia: “la nostra è una squadra sempre più forte, siamo alle finali e quindi dobbiamo portare a casa questa candidatura”, spiega. “Siamo coscienti dei presupposti di questa candidatura, poi provvederemo con le garanzie – dichiara ancora – il Cio ci dà 980 milioni di dollari per questa partita, quindi qualcosa di buono in ogni caso riusciremo a farla”. E pure per il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, “con il governo il dialogo prosegue spedito”.
Quello che interessa a Palazzo Chigi lo mette nero su bianco Giorgetti parlando di “una candidatura più chiara possibile, anche sui costi e sui ruoli. Poi “spetta anche alle grandi capacità del presidente Malagò” convincere i membri del Cio a preferire Milano-Cortina rispetto a Stoccolma. Ma la candidatura svedese, unica rivale, potrebbe arenarsi prima del previsto. Gli angoli da smussare in casa Italia sono bazzecole rispetto ai tanti, forse troppi, problemi della capitale della Svezia.
© LaPresse/Andrea Capello