Omicidi e traffico di narcotici, catturato il latitante Mauriello

NAPOLI – E’ stato tratto in arresto a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, il narcotrafficante Raffaele Mauriello, 31 anni, figlio di Ciro Mauriello, considerato tra i latitanti di massima pericolosità dalla Direzione centrale della polizia criminale. L’arresto è avvenuto lo scorso 14 agosto nell’ambito di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Napoli e condotte dalla Squadra Mobile di Napoli (guidata da Alfredo Fabbrocini), con il supporto dello Sco. L’arresto eseguito dalla polizia di Dubai concretizza gli sforzi di un’intensa attività di cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia svolta dal ninistero di Giustizia, dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, attraverso le agenzie di Interpol ed Europol. Nei confronti di Mauriello pendono tre provvedimenti cautelari emessi su richiesta della Dda di Napoli per omicidio, associazione di tipo mafioso e finalizzata al traffico di stupefacenti. Latitante dal settembre 2018, Lello ‘o pesante, è chiamato a rispondere del duplice omicidio di Andrea Castello, braccio destro di Mario Riccio, e Antonio Ruggiero, entrambi avvenuti a Casandrino nel 2014, nonché di quello nei confronti di Fabio Cafasso, avvenuto nel 2011 nel quartiere Scampia di Napoli, tutti maturati nell’ambito della ‘terza faida di Scampia’.

Mauriello è inoltre ritenuto appartenente agli Amato-Pagano per cui ha curato l’importazione e la distribuzione di ingenti quantità di cocaina. E qui la storia del 31enne si intreccia con quella di un altro latitante finito in manette di recente, sempre a Dubai. Parliamo di Raffaele Imperiale, al quale Mauriello risultava molto vicino. Il ministero di Giustizia sta perfezionando in questo periodo le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi per entrambi. “Non importa quanta ricchezza o potere accumulano i fuggitivi, o quanto lontano viaggino, il lavoro della polizia non si ferma. Casi come questo sottolineano più che mai il potere della cooperazione internazionale di polizia attraverso la rete globale dell’Interpol”, ha affermato il segretario generale Jürgen Stock, accogliendo con favore gli arresti. Mauriello si nascondeva a Dubai, proprio sotto la protezione di Raffaele Imperiale, il ‘re della cocaina’, stanato lo scorso 4 agosto nel paese arabo. La conferma a quelli che erano solo dei sospetti, arrivò grazie a una intercettazione ambientale raccolta dal personale della Squadra Mobile nell’auto utilizzata da Claudio Cristano, uno dei nuovi capi del sodalizio melitese. Nel provvedimento che interessò Cristiano era coinvolto lo stesso Mauriello, accusato di associazione a delinquere e droga. Fu proprio Cristiano, noto come ‘Bisio’, a svelare che ‘Lelluccio’ si trovava a Dubai. Non solo. Il latitante godeva anche dalla protezione di Raffaele Imperiale che lo aveva messo ‘vicino al figlio’. Cristiano era in auto con Salvatore Vanacore, suo braccio destro e anche lui finito in manette qualche tempo fa. “Sta pure Lello il pesante là… Io ci volevo andare da libero… però quelli non ti fanno andare… hai capito come funziona?”.

Per gli investigatori ‘Lello il pesante’ era Raffaele Mauriello noto anche con il soprannome di ‘o chiatto’ anche se, dalla segnaletica diffusa dall’Interpol, risulta visibilmente dimagrito. Cristiano spiegò che sarebbe scappato a Dubai perché sapeva che lì non c’è estradizione. Per evitare ulteriori problemi, i vertici dell’organizzazione avrebbero vietato ai vari affiliati di raggiungerlo, anche per una semplice vacanza. Il clan non voleva perché Mauriello non poteva essere infastidito dalla presenza di altri affiliati. Altra indicazione rilevante, emersa nel corso della intercettazione, fu che anche Domenico Antonio Amato, figlio di Rosaria Pagano, si sarebbe dovuto recare a Dubai ma si rifiutò di partire nonostante gli avessero già fatto il biglietto. Una decisione che si rivelò sbagliata perché il giovane Amato è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Adesso all’appello manca Bruno Carbone, giuglianese e partner d’affari di Raffaele Imperiale. Tempo fa si diffuse la notizia del suo arresto a Dubai, ma si trattò di uno sbaglio di persona. Il cerchio, tuttavia, si sta stringendo.

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