TORRE DEL GRECO – Sono stati arrestati per aver ucciso con sette coltellate il 18enne Giovanni Guarino e aver ferito gravemente il suo amico coetaneo, gli atti sono stati trasmessi al gip del tribunale dei minori per la convalida dei fermi dei due 15enni. Oggi alle 11 e 30 inizierà l’udienza di convalida del fermo del pm: rispondono entrambi di omicidio e tentato omicidio. L’udienza si terrà al tribunale dei Minori di Napoli. I due 15enni sono ristretti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. Sono di di Torre Annunziata e sono assistiti dall’avocato Mauro Porcelli. Giovanni Guarino lavorava nel negozio di frutta e verdura di uno zio dopo aver lasciato l’Istituto nautico di Torre del Greco, è stato aggredito alle spalle mentre era in compagnia dell’amico e coetaneo Nunzio Abbruzzese, a sua volta ferito e ricoverato in ospedale. Tra quanti hanno ricostruito l’accaduto c’è il cugino Luciano Garofalo, cantante neomelodico. Giovanni avrebbe guardato un gruppo di giovani arrivato da Torre Annunziata e questi si sarebbero infastiditi. Il corpo di Guarino è stato trasferito presso l’istituto di Medicine legale di Castellammare di Stabia per l’autopsia. Quando gli esami autoptici saranno completati la salma sarà restituita alla famiglia per le esequie. Una zia della vittima lancia un appello: “Chi ha visto come sono andate le cose parli e dica la verità su quello che è successo”. All’esito dell’autopsia si avrà anche la conferma o meno che la vittima sia stato inizialmente colpita dalle coltellate alle spalle. La difesa dei due 15enni intanto ha avviato le indagini difensive i cui esiti saranno portati sul tavolo del gip del tribunale dei Minori titolare dell’inchiesta. Le indagini sono state intanto delegate oltre che al Commissariato di polizia di Torre del Greco anche alla Squadra Mobile della Questura di Napoli. I due arrestati nel corso dell’interrogatorio avvenuto in Commissariato non hanno ammesso gli addebiti a loro contestati. Il pubblico ministero ha però firmato il decreto di fermo per i due. Rispondono di omicidio e di tentato omicidio, quest’ultima ipotesi di reato contestato per il ferimento dell’amico di Guarino. Nel decreto di fermo non è stato ancora cristallizzato il tipo di omicidio contestato ai due. Una circostanza non di poco conto perché dalla tipologia del delitto che verrà loro contestato dipenderà molto il prosieguo delle indagini sulla morte di Guarino sul ferimento di Abbruzzese. Tra omicidio volontario (che può essere contestato con l’aggravante delle premeditazione) e omicidio preterintenzionale il confine giuridico è ampio ma la contestazione in sede di convalida del fermo del pm è sottile e molto dipenderà dagli elementi che saranno portati sul tavolo del gip. Tra le altre circostanze da chiarire c’è quella relativa al ruolo di ognuno dei due 15enni. E soprattutto bisognerà chiarire se entrambi i fermati hanno colpito con i coltelli la vittima e il suo amico. Giovanni Guarino è morto per una coltellata al cuore al culmine di una banale lite avvenuta domenica ieri sera poco dopo le 23 nel luna park all’interno del parcheggio in via Leopardi. Diciannove anni da compiere il prossimo mese, di Torre del Greco, Guarino quando è giunto al pronto soccorso dell’ospedale Maresca era già spirato. Sarebbe stato colpito sette volte. A causare la lite sarebbero stati futili motivi legati ad una festa in corso in un’area dove da alcuni giorni sono montate giostre private in vista delle festività di Pasqua. La lite sarebbe scoppiata tra due comitive di giovanissimi. Identificati i due indiziati per il fatto di sangue la polizia li ha rintracciati e condotti in Commissariato. Ad assistere alla terribile scena di sangue sarebbero state più persone presenti, quasi tutti giovanissimi. Non tutti sono stati ancora identificati e sentiti dalla polizia.
Nuove indagini della difesa degli arrestati
L’avvocato penalista Mauro Porcelli sta portando a termine alcune indagini difensive in vista dell’udienza di convalida che si terrà stamattina. E’ possibile che i due 15enni in attesa di completare tutti gli atti di indagine, possano avvalersi della facoltà di non rispondere. I due, incensurati ma provenienti da famiglie attive nello spaccio di droga, sono stati identificati grazie a testimonianze e immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza. “Eri un ragazzo fantastico. Amato da tutti. avrei potuto esserci quella sera al luna park per strapparti alla morte, quando sei lontano e ti sopraggiunge una notizie del genere ti senti inerme impossibilitato di fare qualsiasi cosa; ti senti inutile per il non avere avuto la possibilità di salvarti” sono le parole di un cugino della vittima, Davide Ambrosio. Il padre e la madre della vittima intanto hanno riferito al parroco, don Giosuè Lombardo, prete della basilica di Santa Croce, che il loro figlio era sceso da casa circa un quarto d’ora prima delle terribile telefonata che poi hanno ricevuto e che li avvertiva di quanto accaduto. Lo stesso sacerdote ha riferito di aver chiesto all’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, di essere presente ai funerali di Guarino per lanciare un appello autorevole contro la violenza inaudita. Tra i tanti messaggi di cordoglio in attesa dei funerali, giorno in cui il sindaco Giovanni Palomba proclamerà il lutto cittadino, anche quello dei colleghi del ristorante in cui Guarino lavorava. Un ragazzo, Giovanni, definito un lavoratore. Un bravo ragazzo. Antonio Guarino e Marianna Colantuono (nella foto la donna con il figlio Giovanni), i genitori di Giovanni, sotto ancora sotto choc. Sono due commercianti della città che hanno diverse attività. Lui, il 19enne che domenica sera ha perso la vita, lavorava in un ristorante dello zio. La sua passione era cucinare e voleva diventare uno chef. Definito dai quanti lo conoscevano come un gigante buono per la sua altezza da oltre un anno aveva iniziato ad apprendere il mestiere. Fino a domenica sera quando la sua vita è stata interrotta da una coltellata al cuore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA