ROMA – Omicidio Cerciello, al via il processo: in aula Elder e Hjorth. Si è aperto davanti ai giudici della prima Corte d’Assise di Roma, il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega. In aula i due ventenni imputati, gli americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Christian Natale Hjorth detenuti nel carcere di Regina Coeli dal luglio scorso, dopo l’aggressione al vicebrigadiere avvenuta nel quartiere Prati. Sono decine i giornalisti, italiani e non, accreditati per assistere all’udienza e l’aula è molto affollata.
Elder, che ha chiesto di non essere ripreso, indossa una felpa grigia e una camicia blu a scacchi. Hjort Una maglione blu con scollo a V e una camicia bianca. In aula sono presenti i genitori del primo e lo zio del secondo.
Sui banchi dell’accusa la pm Maria Sabina Calabretta e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia.
L’omicidio risale alla notte del 26 luglio: dopo un tentato acquisto di droga da parte dei due ventenni, non andato a buon fine, i due rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, l’uomo incontrato in strada, a Trastevere, che aveva indicato loro il pusher. Brugiatelli chiese aiuto al 112, e Cerciello e il collega Andrea Varriale intervennero all’appuntamento fissato da Elder e Hjorth, che avevano chiesto a Brugiatelli 100 euro per restituire il maltolto. Quando i militari cercarono di bloccare i due americani, Elder reagì colpendo Cerciello con 11 coltellate prima di darsi alla fuga con l’amico.
La mattina dopo, i carabinieri fermarono i due americani, che avevano dormito in una camera dell’albergo Le Meridien, poco distante dal luogo dell’omicidio. Erano pronti a lasciare l’Italia e avevano nascosto in un controsoffitto l’arma usata nell’agguato: un coltello a lama fissa lunga 18 centimetri tipo ‘Trenknife’ Kabar Camillus, modello marines, che Eder aveva portato dagli Stati Uniti, imbarcandolo nella stiva dell’aereo durante il volo di andata.
(LaPresse)