Roma, 3 mag. (LaPresse) – Una nuova ordinanza, per l’omicidio volontario di Pamela Mastropietro, è stata notificata in carcere a Innocente Oseghale il nigeriano detenuto da tre mesi per il delitto di Macerata. Oseghale era stato in un primo momento formalmente accusato di vilipendio, occultamento e distruzione di cadavere. Inoltre secondo la procura di Macerata l’uomo avrebbe violentato la giovane prima di ucciderla. Le indagini del ris hanno evidenziato tracce del suo dna sui resti di Pamela.
Secondo il procuratore Giovanni Giorgio, che coordina le indagini sull’omicidio, la ragazza sarebbe stata condotta da Oseghale nel suo appartamento e lì avrebbe consumato l’eroina procuratagli dal pusher. Secondo il gip il rapporto sessuale tra i due potrebbe esser stato consenziente, mentre la procura è convinta che Pamela, la quale di lì a poco avrebbe avuto un malore per la droga assunta, non era in condizioni di accettare né di rifiutare il rapporto sessuale con lo spacciatore e lui l’avrebbe dunque stuprata.
Quando Pamela si è sentita male, Oseghale, probabilmente nel timore di esser scoperto, l’ha finita con un colpo alla testa e due coltellate che secondo l’esame autoptico hanno ucciso la ragazza. Poi l’ha fatta a pezzi per liberarsi del cadavere.