ROMA – “Ci sono dei responsabili materiali che meritano di scontare il massimo della pena e poi c’è chi, per la morte di mio figlio, ha una responsabilità morale. Quella persona è Anastasiya che si è portava via Luca e ha permesso che accadesse tutto questo”. Così Alfonso Sacchi, padre di Luca, intervistato dal Messaggero. “Cosa mi aspetto dal processo? Il massimo della pena, l’ergastolo per Del Grosso e il suo complice. È il minimo a cui posso ambire. Mio figlio non me lo ridarà nessuno. Se a loro, invece, danno dieci o vent’anni quando usciranno, avranno ancora il tempo per rifarsi una vita. Mio figlio invece no. Luca una vita non se la potrà rifare perché non c’è più”, ha aggiunto.
“È stata Anastasiya a scavargli la tomba. Se Nastia non si fosse cacciata nei guai che sono poi emersi, quella sera non ci sarebbe mai stata”, ha concluso il padre del giovane ucciso a ottobre a Roma.
(LaPresse)