Non si placa l’effetto Omicron: 196.224 i nuovi positivi, 313 i morti. Dall’inizio della pandemia si contano ben 7.971.068 casi e 139.872 decessi. Secondo i dati trasmessi dalla struttura del commissario all’emergenza covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, martedì si è registrato nuovo record di somministrazioni per i vaccini anti-Covid: oltre 686 mila, con 77.500 prime dosi, di cui 48 mila bambini e 22.500 over 50. Ad oggi sono ben 2.222.060 i positivi, ben 87.921 in più rispetto a martedì, mentre il numero dei dimessi di pazienti guariti si attesta sui 5.609.136, con un incremento di 108.198 rispetto a ieri. Intanto si registra una notevole crescita pari al 32% in una sola settimana dei (26% sette giorni prima) negli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) secondo cui si tratta “della più veloce accelerazione registrata in due mesi dal monitoraggio. La rilevazione è stata effettuata l’11 gennaio e riguarda un totale di 2.183 pazienti adulti e 120 pediatrici.
L’ottimismo
Secondo il Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti “già in primavera, tra aprile-maggio 2022 ragionevolmente saremo fuori dalla pandemia. Spero potremo togliere le mascherine, visto che credo che avremo il 95% di vaccinati. Credo che in Italia oggi ci siano il 10-15 per cento di positivi, quindi circa dieci milioni di persone, ed entro la primavera più di un italiano su due sarà contagiato”. Mentre l’incremento dei pazienti in terapia intensiva si è attestato sul 18% in una settimana sempre relativamente agli ospedali sentinella della Fiaso.
Semplificare le procedure
Il direttore dello Spallanzani Francesco Vaia sottolinea come “i dati di oggi mettono in evidenza un aspetto importante: sono diminuiti i ricoveri in terapia intensiva. Se questo trend, figlio della campagna vaccinale della terza dose, si stabilizzerà abbiamo bisogno di andare incontro alle esigenze dei cittadini e snellire le procedure di isolamento e quarantena. Così come avviene negli Usa le persone vaccinate e asintomatiche, se positive, dopo 5 giorni di isolamento possono e devono tornare alle loro attività quotidiane”. Stesso pensiero quello dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato: “Io credo che bisogna semplificare le procedure per gli asintomatici completamente vaccinati: negli Usa in questo caso la quarantena finisce dopo 5 giorni. Se il Cts intraprendesse questa linea di conseguenza non servirebbe contare gli asintomatici. Serve semplificare”.