Omofobia, Zan: “In corteo per la mia legge, non diventiamo come l’Ungheria”

L'intervento del deputato dem e attivista Lgbt

Alessandro Zan (Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)

MILANO – “Mi ha fatto impressione vedere cancelli alti come muri al di là dei quali manifestano nazifascisti che negli striscioni accostano omosessualità e pedofilia. Noi siamo qui per aiutare i fratelli e le sorelle ungheresi a cancellare l’incubo delle leggi d’odio. Però voglio dire: sbrigliamoci, approviamo in fretta in Italia la legge contro l’omotransfobia, perché Salvini e Meloni che di Orbán sono amici, potrebbero esportare da noi le norme che violano i diritti umani. Quello che è accaduto in Ungheria non deve accadere in Italia”. A dirlo è Alessandro Zan, deputato dem e attivista Lgbt che dà il nome alla legge italiana contro l’omotransfobia e che ieri ha sfilato al Pride di Budapest.

“I giovani attivisti Lgbt ungheresi, terrorizzati anche per un semplice post gay, chiedono che l’Europa non abbandoni l’Ungheria. Orbán ha reso le minoranze gay e trans bersaglio delle frustrazioni e dello scontento”, dice Zan.

“Ciò che separa l’Ungheria dall’Italia – sottolinea il deputato dem – è un confine sottile. Le destre italiane di Matteo Salvini e Giorgia Meloni non sono destre liberali. Hanno strettissime frequentazioni con Orbán, ne hanno anche firmato il manifesto, sono amici. Il mio timore è ‘l’orbanizzazione’ della politica italiana. Se non si approva al Senato la legge contro i crimini d’odio che quindi rafforza gli anticorpi della società — conclude – corriamo il rischio di scivolare verso politiche omofobe”.

(LaPresse)

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