Onu, Stati Uniti fuori dal Consiglio dei diritti umani

L'ambasciatrice Haley spiega: un organismo ipocrita

Donald Trump
LAPRESSE / AFP PHOTO / SAUL LOEB

WASHINGTON – Una decisione che non è stata gradita né dall’Unione europea né dalla Russi quella degli Stati Uniti di tirarsi fuori dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Una mina per la serenità dei rapporti fra le potenze mondiali. Alla base la questione Medio Oriente e il trattamento riservato ad Israele. In un modo o nell’altro il presidente Donald Trump riesce a far parlare di sé, anche se spesso i commenti non sono al miele. “Un organismo ipocrita” lo ha definito l’ambasciatrice americana, un chiaro messaggio diretto all’Onu.

Russia ed Ue criticano la decisione degli Usa

La decisione degli States di uscire dal Consiglio dei diritti umani proprio non è andata giù all’Europa e alla Russia. “Questo rischia di minare il ruolo degli Usa come campione e sostenitore della democrazia sulla scena mondiale”,ha spiegato il portavoce dell’Ue. “Continueremo difendere i diritti umani e le libertà fondamentali anche cooperando con gli Stati Uniti”. Pesanti critiche anche da Mosca. “Gli Usa hanno dato un forte colpo alla propria reputazione di difensori dei diritti umani. Hanno dimostrato il loro disprezzo non solo verso il Consiglio dei diritti umani ma anche verso l’Onu” ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Israele gradisce: America coraggiosa

L’unica nazione ad accogliere con ‘gioia’, e ci mancherebbe, la decisione è stata Israele, che ha definito gli Stati Uniti coraggiosi. Un organismo, secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che “si è fissato con Israele”. Non le ha mandate a dire neppure l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley: “Non è un ritiro dal nostro impegno sul fronte dei diritti umani; ma non è possibile restare parte di un organismo ipocrita che deride i diritti umani”.

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