ROMA – Due navi e oltre cinquecento migranti a bordo. Le notizie che arrivano da Open Arms e Ocean Viking, le due imbarcazioni da giorni ferme mezzo al Mediterraneo, sono tutt’altro che positive. Si parla di un susseguirsi di onde alte almeno due metri e di una previsione meteo che racconta delle condizioni del mare in netto peggioramento.
La richiesta del premier Conte per la situazione dei migranti sulle due imbarcazioni
Ecco perché questa volta è il premier Giuseppe Conte a schierarsi in prima linea chiedendo un’autorizzazione allo sbarco. Lo ha fatto contattando direttamente il ministro dell’Interno Matteo Salvini dal quale, tuttavia, non sembra esserci volontà di cedere. La posizione del leader del Carroccio è da sempre molto chiara e anche in questa situazione è stata confermata con decisione: “Conte – ha dichiarato Salvini – mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una nave di una ong che però è straniera, è in acque straniere. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perchè debbano sbarcare in italia”.
‘No’ secco di Salvini. E intanto sulle navi la tensione sale alle stelle
Nessuna apertura, dunque, mentre sulle due imbarcazioni la tensione inizia a salire palesemente. Dopo circa due settimane in queste condizioni, infatti, il clima è piuttosto teso e il pericolo che ci possano essere scontri a bordo si fa via via più concreto: “Potrebbero verificarsi scontri a bordo – ha detto il fondatore della ‘Open Arms’ Oscar Camps – anche perché i 19 membri dell’equipaggio faticano a contenere i contrasti che nascono sul cibo, su posti all’ombra o al sole, per la fila verso i bagni”. “I passeggeri – ha proseguito – non possono chiamare i propri cari a casa e alcuni hanno cominciato uno sciopero della fame”. Lo stesso potrebbe verificarsi a breve sull’altra nave, la ‘Ocean Viking’ in avvicinamento verso Italia e Malta. La situazione è dunque da monitorare con attenzione. Il rischio che a breve possa concretizzarsi una tragedia è piuttosto alto.
La decisione del Tar del Lazio
Il Tar del Lazio ha sospeso il divieto di ingresso della Open Arms in acque territoriali italiane “ritenuto, quanto al periculum in mora, che sicuramente sussiste, alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concezione della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane (e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici”. E’ quanto si legge nel decreto cautelare del Trubunale amministrativo regionale per il Lazio a firma del presidente Leonardo Pasanisi.