CASERTA – Un episodio drammatico riporta l’attenzione sulla vicenda degli operatori in forza al Consorzio unico di bacino e che da anni reclamano il rispetto della legge regionale per la loro ricollocazione, sistematicamente violata dalle amministrazioni comunali. Un lavoratore, Giuseppe Vitolo, è volato dal balcone di casa, dal secondo piano di un edificio in via Diaz ad Aversa, si è procurato varie fratture e un trauma cranico ed è ricoverato in ospedale. Fortunatamente, non sarebbe in pericolo di vita.
“La precarietà del lavoro – osserva Giuseppe Gravino della Cisl di categoria, interpellato da “Cronache” sulla vicenda – ha inciso sul suo stato o quantomeno non ha facilitato le cose. Quella dei lavoratori Cub è una situazione che si trascina da troppi anni e anche quando ci sono state possibilità di sbocco è mancato il coordinamento fra le aziende che gestiscono gli appalti, la politica che dovrebbe pretendere l’applicazione della legge e il Consorzio stesso, che dovrebbe incidere in modo più efficiente”. Il cambio di gestione dell’igiene urbana ad Aversa, peraltro, si è protratto per quasi un anno perché non si trovava un’intesa sull’organico avente diritto al passaggio da una ditta all’altra. A seguito di una serie di incontri, il Consorzio alla fine ha trasmesso alla Tekra – società subentrante nell’appalto – un elenco di 11 persone residenti ad Aversa che hanno titolo a essere assorbite nell’organico dell’igiene urbana man mano che si liberano posti per cessazione del rapporto di lavoro. In questa lista figura anche Vitolo, costretto quindi ad attendere che si renda disponibile un posto. I lavoratori Cub sono in sospeso dal 1° gennaio 2015: da allora non sono stati ricollocati in pianta stabile, ma partecipano ai progetti finanziati in base all’articolo 45 della legge regionale in materia.
Vitolo lavora presso l’isola ecologica di Gricignano a 950 euro al mese, grazie a fondi della Regione che a sua volta li attinge dall’Unione europea. “Va notato – aggiunge il sindacalista Gravino – che non c’è puntualità nell’erogazione degli stipendi e anzi i lavoratori vengono retribuiti con notevole ritardo”.
La gestione liquidatoria del Consorzio viene spesso contestata dagli operai: i dipendenti che reclamano retribuzioni arretrate e quote di Tfr dovrebbero essere creditori privilegiati per legge, ma si parla di onorari pagati a consulenti esterni mentre i lavoratori sono ancora in attesa. “La gestione del Cub è misteriosa e non se ne sa nulla – osserva l’esponente Cisl – il Consorzio è un ente pubblico in liquidazione, per cui tutti i versamenti transitano su un conto di tesoreria speciale che è inattaccabile per legge”.