VILLA LITERNO – Era il 30 gennaio 2018: Marco Dell’Anno, 36enne maddalonese, perse la vita folgorato da una scarica elettrica. Stava lavorando in un’area di servizio della Nola-Villa Literno a un impianto pubblicitario, quando si verificò il tragico incidente. Su questa scomparsa ha indagato la Procura di Napoli Nord, trascinando a processo cinque persone. E’ stato condannato S.M., datore di lavoro di Dell’Anno: secondo gli inquirenti, non aveva disposto le necessarie misure di prevenzione degli infortuni per l’operaio che poi è rimasto vittima. Non aveva neppure elaborato un documento di valutazione dei rischi completo, non menzionando la possibile presenza di cavi elettrici nudi ad alta tensione. Condannato anche S.C., patron della ditta committente dei lavori e affidataria dell’impianto di erogazione carburante dove si stava svolgendo il lavoro al cartellone pubblicitario. I due hanno incassato 2 anni di reclusione (pena sospesa).
Gli assolti, invece, sono Vincenzo Sagliocchi, figlio dell’imprenditore Michele Patrizio (coinvolto in un altro processo per concorso esterno al clan dei Casalesi), e Antonio Iorio. Il primo, assistito dall’avvocato Ferdinando Letizia, secondo l’accusa, in quanto riferimento della società “proprietaria-affittante” dell’impianto di gestione carburante dove, durante i lavori, si verificò l’incidente, non aveva segnalato con apposita segnaletica di sicurezza la presenza di cavi ad alta tensione. Iorio, rappresentato dal legale Giuseppe Siconolfi, era accusato di aver toccato accidentalmente con una staffa metallica i cavi nudi dell’alta tensione, provocando la morte del collega. Assolti pure Sobti Abdertahim e Alessandro Del Monaco, direttore dell’azienda dove lavorava la vittima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA