Orlando sospende il Dl sicurezza

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane in foto Leoluca Orlando

MILANO – Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sospende di fatto l’applicazione del Dl sicurezza nella sua città.

E altri amministratori, tra cui il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sarebbero pronti a seguire il suo esempio.

Un nuovo fronte ha fatto infuriare il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ‘padre’ del provvedimento

I sindaci “ne risponderanno personalmente, legalmente, penalmente e civilmente, perché è una legge dello Stato che mette ordine e mette regole”, ha minacciato il vicepremier. “Sono curioso di capire se rinunceranno anche ai maggiori poteri straordinari presti dal decreto che tanti sindaci hanno apprezzato“, ha detto ancora, precisando poi: “Non farò mai azioni di forza, saranno gli elettori a giudicare l’operato dei sindaci“.

Il primo cittadino del capoluogo siciliano ha chiesto al responsabile dell’anagrafe di “approfondire tutti i profili giuridici anagrafici” che deriveranno dall’applicazione delle norme del decreto, ma, in attesa di questo approfondimento, ha disposto di sospendere, “per gli stranieri eventualmente coinvolti dalla controversa applicazione della legge, qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona con particolare, ma non esclusivo, riferimento alle procedure di iscrizione della residenza anagrafica”.

Alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi umanitari, infatti, i cittadini stranieri non potranno più iscriversi all’anagrafe; ma la norma colpisce anche i minori non accompagnati, che hanno il permesso di soggiorno per motivo umanitari, e i migranti che hanno il permesso per motivi di lavoro.

Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare “disobbedienza” sugli immigrati…“, ha sbottato su Twitter il leader della Lega. Il decreto “è stato approvato dal parlamento e firmato dal Presidente della Repubblica e se qualche sindaco non lo applicherà, mi spiace per i cittadini”, ha spiegato Salvini in diretta su Facebook.

Per il vicepremier i sindaci ‘ribelli’ voltano le spalle agli italiani

Non manderò l’esercito“, ha avvertito il vicepremier, “fate quello che volete, rispettate o no la legge. Non fate un dispetto a Salvini“.

Per il segretatio del Carroccio “dobbiamo pensare ai milioni di italiani poveri e disoccupati”, mentre gli amministratori “si preoccupano di dare contro a Salvini e disapplicare un decreto approvato dal parlamento italiano”.

Dalla parte di Orlando si schiera Nicola Zingaretti

Mi sento vicino al sindaco, al suo impegno contro l’odio e capisco la sua fatica per porre rimedio a norme confuse scritte solo per l’ossessione di fare propaganda e che spesso producono caos, più diffidenza e insicurezza per tutti“, ha dichiarato il presidente della Regione Lazio.

Sulla stessa linea anche il candidato alla segreteria del Pd, Maurizio Martina, che ha puntato il dito contro gli effetti del Dl sicurezza: “Ci saranno 100mila nuovi irregolari in due anni. Questi sono i fatti. Quel decreto porta solo più insicurezza sulla pelle di tutti i cittadini ed è giusto contrastarlo per difendere le città dalla follia della propaganda leghista“.

Con Salvini ci sono i sindaci di Novara, Udine e Monfalcone

Il decreto Salvini è uno strumento fondamentale per il controllo del territorio e per la sicurezza dei cittadini. I sindaci e gli amministratori locali avevano bisogno di questo provvedimento essenziale“, ha dichiarato Alessandro Canelli, sindaco di Novara.

L’applicazione del decreto Salvini sta dando buoni risultati, è uno strumento fondamentale”, gli ha fatto eco Anna Cisint, sindaco di Monfalcone (Gorizia).

Allo stesso modo il primo cittadino di Udine, Pietro Fontanini

Oltre a condividerne le finalità ritengo che i contenuti della norma rappresentino un passaggio importante per rafforzare le tutele dei cittadini di Udine, che troppo a lungo hanno pagato le conseguenze di un’immigrazione irregolare fuori controllo“. (LaPresse)

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