Ostia, al via processo a Roberto Spada per testata a reporter ‘Nemo’

Foto LaPresse - Carlo Lannutti 09/01/2017 Ostia, ITACronaca Roberto Spada aggressore del giornalista RAI viene accompagnato in caserma dai Carabinieri Nella foto: il momento dell'uscita dalla sua abitazione

Roma, 29 mar. (LaPresse) – Inizierà questa mattina davanti alla nona sezione collegiale del tribunale di Roma il processo a Roberto Spada e Ruben Nelson Alvez del Puerto, accusati dell’aggressione ai giornalisti Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi avvenuta a Ostia, sul litorale romano, lo scorso 7 novembre. I due rispondono di violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso.

I fatti al centro dell’indagine risalgono al 7 novembre, quando Piervincenzi e Anselmi vennero aggrediti mentre stavano realizzando un’intervista a Ostia sui rapporti tra il clan Spada e CasaPound.

Spada sferrò una testata al giornalista fratturandogli il setto nasale e subito dopo inseguì i due giovani insieme al suo complice, colpendoli con un bastone, tanto da provocare un trauma cranico al cameraman.

Tutto accadde nei pressi della palestra di cui il 42enne è titolare, davanti ad almeno una decina di testimoni che difronte alla violenza fisica agli insulti e alle minacce dei due aggressori (“non vi fate più vedere qui! Vi prendo la macchina e vedi che non la trovi più!”) non prestarono alcun soccorso e anzi inveirono contro le vittime urlando loro: “Andate via, qui non ci dovevate venire!”

L’aggravante del metodo mafioso deriva secondo gli inquirenti dal contesto nel quale l’aggressione è avvenuta e, soprattutto, dalla platealità con la quale Spada ha voluto dare una prova di forza sul ‘suo’ territorio, davanti agli abitanti del quartiere. Roberto Spada si trova nel carcere di Tolmezzo, Udine, nella sezione di massima sicurezza. Per questo motivo non potrà partecipare se non in collegamento audio-video.

Fnsi e Cnog, insieme con altre associazioni e istituzioni, si sono già costituiti parte civile al fianco dei colleghi. Lo ricorda la Fnsi in una nota. Come in occasione di altri procedimenti giudiziari, anche in questo caso una delegazione composta dai rappresentanti di Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Usigrai, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Stampa Romana, Articolo21 e Rete NoBavaglio – sottolinea il sindacato dei giornalisti – sarà presente in aula al fianco dei colleghi per ribadire che nessun cronista è solo nel suo lavoro di denuncia di mafie, malaffare e corruzione.

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