Ostia, clan Fasciani: “Appello bis, riconosciuta l’accusa di mafia. Pene per oltre 160 anni”

Libera dichiara che nessuno potrà mettere in discussione la natura mafiosa del clan

Foto LaPresse - Matteo Corner 19/09/2018 Milano,Italia Cronaca Il Palazzo di Giustizia tribunale di Milano

ROMA – Condannati tutti i principali imputati nel processo d’appello bis al clan Fasciani di Ostia e riconosciute le accuse di associazione mafiosa. La sentenza arriva dopo un rinvio da parte della Cassazione. Che ha ordinato, nell’ottobre del 2017, il nuovo processo per valutare l’esistenza delle accuse di mafia. Per gli imputati accusati a vario titolo di usura, estorsione, spaccio di droga e altri reati. La corte ha inflitto pene che per i 13 imputati superano complessivamente i 160 anni di carcere.

Libera dichiara che nessuno potrà mettere in discussione la natura mafiosa del clan

“La pronuncia della Corte di Appello di Roma con cui gli esponenti del clan Fasciani di Ostia sono stati condannati per associazione mafiosa recepisce in maniera ineccepibile l’orientamento della Cassazione. Che ha delineato i connotati essenziali delle nuove mafie autoctone. Ora nessuno potrà più mettere in discussione la natura mafiosa dei clan che si sono spartiti i traffici illeciti nella Capitale. E che per anni hanno condizionatola vita economica e democratica del litorale romano, arrivando sin dentro il cuore della città.

La sentenza conferma le solide ragioni che, anche nelle aule di giustizia, ispirano da anni l’impegno dell’associazione Libera. Che si è sempre battuta, con la massima determinazione, per respingere ogni strumentale minimizzazione delle presenze mafiose nelle realtà del centro-nord”. Lo dice in una nota Libera, costituita parte civile nel processo, sulla sentenza della corte di Appello. Che ha riconosciuto l’ associazione mafiosa e altri reati aggravati dall’uso del metodo mafioso nei confronti del clan Fasciani di Ostia.


(LaPresse)

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