Roma, 7 ott. (LaPresse) – “Sarebbe facilissimo tagliare i fannulloni nelle pubbliche amministrazioni e avere consenso politico. Siccome la reputazione che ha la Pubblica amministrazione è pessima, un ministro che pensa solo ai consensi taglia e fa bella figura”. Lo ha detto il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, rispondendo alle domande di Riccardo Iacona nella puntata di ‘Presa diretta’ intitolata ‘Burocrazia al potere’, che andrà in onda domani alle 21.15 su Rai3. “Io non voglio fare assunzioni generalizzate di persone che vadano a vagabondare per la Pa. Faccio delle assunzioni solo in settori strategici”, ha specificato. “Tecnici, ingegneri e forze dell’ordine. In passato si è bloccato il turnover e questo ha creato un invecchiamento”, ha continuato. “Nel mio provvedimento è previsto il turn-over 100 per cento con assunzioni anticipate il che significa via via che escono, entrano. Ho previsto anche che ci saranno dei concorsi. Definisco ciò un’iniezione di risorse in settori strategici. Non voglio riempire, voglio metterli nei posti giusti”.
ha aggiunto
E sugli organismi indipendenti di valutazione della dirigenza della Pubblica amministrazione, il ministro ha le idee chiare. “Lì cambierò credo che dobbiamo avere il coraggio di affiancare al dirigente, nel momento in cui scrive i propri obiettivi, un soggetto che sia terzo. Il vero problema è che gli obiettivi devono essere sfidanti e non possono essere fai da te. Cioè non possono essere fatti solo dal dirigente”. Ma il tema principale per Giulia Bongiorno è il reclutamento. “Io vorrei riuscire a fare il concorso unico, invece ho una serie di resistenze perché ognuno si vuole fare il concorso da solo. Comuni e regioni mi obiettano. Vorrei che il personale nell’ambito della pubblica amministrazione sia il meglio e che entri con criteri oggettivi, io non voglio che ciascuno si faccia il proprio concorso”, ha spiegato il ministro. Sulla possibilità che anche il ministro Bongiorno faccia una sua riforma della Pubblica amministrazione senza tenere quello che di buono si è fatto con i precedenti ministri Brunetta e Madia, ha replicato che “il cognome Bongiorno non passerà alla storia per la grande riforma.