FIRENZE – “È toccato, per ironia della sorte, a Brunetta, l’uomo dei tornelli negli uffici pubblici, sboccare le assunzioni nella pubblica amministrazione, ferme, come lui stesso ha detto, da 12 anni. È un primo segnale, ancora debole e condizionato dalla precarietà, perché i contratti dureranno 5 / 6 anni, per il tempo del Recovery. Non è il piano di cui ci sarebbe bisogno per intervenire nei settori pubblici, sanità, assistenza, scuola, ambiente, e dare ai giovani una opportunità di lavoro e una prospettiva di vita. Tuttavia, si è aperta una breccia nel muro costruito in questi anni dai nemici della pubblica amministrazione. Nel passaggio in Parlamento il Pd deve battersi per migliorare la proposta Brunetta”. Lo afferma, in un post sul suo profilo Facebook, l’ex presidente della Toscana Enrico Rossi.
“La pubblica amministrazione è infatti in una condizione comatosa – osserva Rossi – La media età supera i 50 anni. Negli ultimi dieci anni sono andati persi più di 200.000 posi di lavoro di cui 44.000 in sanità. Mettendo a confronto l’Italia con i quattro Paesi a cui può essere più assimilata (Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna), viene fuori che nel nostro Paese 13 lavoratori su 100 lavorano nel pubblico. In Francia sono 20 su 100, in Spagna e in Gran Bretagna 16 su 100. Solo la Germania, seppure con più dipendenti pubblici (4,8 milioni), ha un rapporto più basso (11 su 100), ma solo perché ha il tasso di disoccupazione più basso d’Europa”.
“Insomma, il piano Brunetta – conclude – è davvero poca cosa se vogliamo un Paese moderno con una pubblica amministrazione che funzioni e sia a servizio del cittadino”.
(LaPresse)